Sciogliamo le riserve: a partire da domenica condizioni meteo in peggioramento. Un peggioramento proveniente dal Nord Atlantico, che approfitterà dello spostamento dell’Alta Pressione verso ovest per insinuarsi nel cuore del Mediterraneo ripristinando un po’ di normalità stagionale.
Sul concetto di normalità stagionale dobbiamo soffermarci un momento. Partiamo dalle temperature. Come ben saprete nel corso delle ultime 2 settimane – giorno più giorno meno – il tema principale è stato quello delle temperature primaverili. Sicuramente anomalie imponenti, eccezionali, che tutt’ora persistono in varie regioni d’Italia.
Ciò premesso, le proiezioni termiche più autorevoli confermano un crollo generalizzato. Parliamo di 8-10°C in meno rispetto alle alte temperature di questo periodo. Significa che si tornerà a respirare un po’ d’aria d’Inverno. Inverno che ovviamente potrebbe fare di più e si dovrebbe pretendere di più, ma visto l’andazzo degli ultimi anni è bene accettare anche quel poco che verrà.
Peraltro, e passiamo alla pluviometria, dovrebbero rivedersi abbondanti precipitazioni. Abbiamo dato un’occhiata, anche in questo caso, alle varie proiezioni e nei modelli a più alta risoluzione appaiono accumuli importanti. Accumuli superiori a 50 mm soprattutto nei settori ovest d’Italia, laddove la circolazione dei venti – evidentemente nordoccidentale – dovrebbe facilitare una sovraesposizione orografica.
Poi ci sarà la neve. Neve che tornerà a cadere copiosa sull’arco alpino e che molto probabilmente si spingerà anche sulla dorsale appenninica. Le quote verranno stimate tra qualche giorno, difatti non possiamo escludere che l’intrusione dell’aria fredda polare possa riservare qualche sorpresa anche dal punto di vista delle temperature.
Fatto sta che finalmente si può tornare a parlare di Inverno, ma soprattutto di perturbazioni, precipitazioni, freddo e via dicendo. Anche perché potrebbe trattarsi di più perturbazioni.