REPORTAGE METEO E CLIMA. La prima forte ondata di freddo giunta a Natale del 1962 fu seguita, nei primi 10 giorni di gennaio 1963, da un periodo relativamente più mite ma perturbato.
Il 12 gennaio tornò il gelo intenso. Il 15 si raggiunse il culmine del freddo, con -7°C a Roma e -11°C a Verona e -20°C su Alpi e Appennino Settentrionale a 2000 metri di quota.
Non si trattò di un episodio isolato. Il grande freddo e le grandi nevicate di quel terribile inverno erano appena iniziati.
Dal 18 gennaio, infatti, arrivò un nuova ondata di gelo con maltempo annesso: un anticiclone di blocco, posto tra Scozia e Islanda, fece scendere un blocco di aria gelida siberiana in direzione dell’Europa centro-orientale e dell’Italia settentrionale, mentre, contemporaneamente, una depressione centrata sul Portogallo dirigesse una perturbazione africana sull’Italia.
Mentre al Sud Italia spirano venti di scirocco, al Centro-Nord inizia a nevicare grazie proprio al contrasto tra le due masse d’aria di origine diversa: calda e umida e fredda e secca.
Nevica in tutte le principali città della Toscana, Siena è la più colpita con 20 cm di neve.
In Liguria nevica sulla Riviera di Levante, su Chiavari, Rapallo, Santa Margherita e Portofino. A Genova solo qualche fiocco, ma con freddo e tramontana intensissimi.
In Romagna fa freddissimo, spira la bora, nevica a tratti e ghiacciano i corsi d’acqua. Si raggiungono temperature fino a -15°C.
Ghiaccia anche la Laguna Veneta; su Trieste soffia la bora e sul Carso si raggiungono -11°C.
Bufere di neve interessano le Marche, l’Abruzzo e il Molise. Nevica fino in Puglia, sul Tavoliere cadono 30 cm di neve.
Sardegna e Sicilia, intanto, sono sotto l’influsso dell’aria africana e si godono temperature mitissime.