Ghiaccio e pesanti nevicate caratterizzarono per oltre due mesi l’inverno europeo dell’annata 1962-63. Ma quali furono le cause meteo?
L’inverno fu caratterizzato da una profonda anomalia della circolazione atmosferica nel nord emisfero. Un anticiclone si posizionò nell’estremo nord dell’Atlantico europeo, in corrispondenza dell’Islanda, e vi rimase semi-stazionario per tutto l’inverno.
Di conseguenza si aprì un corridoio di aria gelida dall’artico russo che andò ad alimentare continue depressioni nell’Europa centro e sud-occidentale. Le depressioni funsero da richiamo per l’aria fredda continentale e la situazione non si sbloccò fino a marzo.
La prima forte ondata di freddo giunse sull’Italia nel periodo natalizio del dicembre 1962 e durò qualche giorno. Fece in tempo a far crollare la temperatura a Bolzano fino a -16,5°C; nuovo e tutt’ora imbattuto record mensile per la città altoatesina.
Molto peggio andò in Francia, dove il Natale 1962 fu il più freddo del XX secolo: Bordeaux si svegliò a -15°C, 40 cm di neve caddero a Marsiglia, lastroni di ghiaccio cominciarono a coprire il Reno, la Senna e il Rodano e non sarebbero più scomparsi fino a marzo. Freddo e maltempo anche in Spagna, dove caddero 20 cm di neve a Barcellona.
Ma dopo il gelo di Natale, a inizio gennaio 1963 il freddo venne temporaneamente spazzato via dalle correnti atlantiche, che portarono giornate più miti ma anche perturbate. La neve, che a dicembre aveva già fatto una prima apparizione in pianura al Nord Italia, venne sostituita dalla pioggia.
Il periodo mite, però, durò poco. Il 13 Gennaio 1963, mentre numerosi fiumi straripavano in Italia da Nord a Sud, tra cui il Tevere in Umbria, un fortissimo vento di Bora irruppe in Friuli-Venezia Giulia, con raffiche di 130 km/h a Trieste, accompagnate dalla caduta di ben 20 cm di neve. Un vero blizzard di neve e vento colpì tutto il Nord-Est.
Caddero 10 cm di neve su Bologna e Ferrara, nevicò su tutta la Toscana (fino a 20 cm sulle colline attorno a Firenze), a Milano ed in tutta la Lombardia. In Alto Adige cadde circa un metro di neve al Passo Resia. Contemporaneamente, le temperature crollarono fino a valori di -25°C in Alta Val Ridanna, -20°C al Passo Giovo.
Il giorno successivo, 14 gennaio, la neve cadde lungo l’Adriatico e in parte del Centro Italia. Sul Monte Cimone si raggiunge una temperatura minima di -18,6°C.
Il 15 gennaio segnò l’apice di questa prima ondata di gelo del nuovo anno. La temperatura scese fino a -11,3°C a Verona, -7,2°C a Bologna, -7,4°C a Roma.
Il freddo dilagò di nuovo in tutta Europa: in Francia si registrarono -10°C a Parigi. Sul Canale della Manica, a Dunkerque, si poteva camminare tranquillamente sul mare congelato per un’ampiezza di 250 metri dalla costa.
Non si trattò di una toccata e fuga del gelo. Anzi, il peggio doveva ancora arrivare.