Come da tradizione, quest’anno i giorni della Merla saranno caratterizzati da meteo dal sapore invernale su buona parte d’Italia. Ricordiamo che i giorni della Merla sono gli ultimi tre di Gennaio e quindi vengono a cadere tra questo weekend e l’inizio della nuova settimana.

Il freddo si sentirà soprattutto domenica 29 Gennaio, come eredita del flusso artico in atto che pilota masse d’aria continentali e quindi rigide anche nei bassi strati. L’inizio di settimana vedrà invece un graduale rialzo delle temperature nei valori massimi fin da lunedì, grazie al ritorno da ovest dell’anticiclone.
Ci dobbiamo quindi attendere un parziale addolcimento termico proprio in coincidenza degli ultimi due giorni di Gennaio, a seguito della spinta dell’anticiclone che farà subentrare correnti nord-occidentali più temperate. Il riscaldamento si percepirà anche sulle pianure del Nord, per effetto del foehn.
In base a quanto evidenziato, nel corso dei Giorni della Merla le temperature mostreranno quindi una certa risalita. Il freddo quindi si sentirà specie all’inizio, poi meno. Probabilmente non avremo quindi a che fare con i giorni più freddi dell’anno, come narra un’antica leggenda popolare.
Febbraio riporterà subito il freddo artico all’assalto dell’Italia
L’attenuazione del freddo sarà solo temporanea e riguarderà anche l’avvio di Febbraio, sempre per via dell’influenza più mite dell’anticiclone che piloterà correnti occidentali. Già dal 2 Febbraio la configurazione a livello europeo inizierà a mutare, con l’anticiclone oceanico che punterà di nuovo verso il Regno Unito.
La risalita a nord dell’alta pressione innescherà una nuova discesa di correnti artiche verso l’Europa Centro-Orientale, con obiettivo anche l’area balcanica e l’Italia. Queste correnti dovrebbero entrare dalla Porta della Bora per dilagare il 3 Febbraio sull’Italia ed alimentare un vortice ciclonico tra Ionio ed Egeo.
L’aria in ingresso sull’Italia potrebbe essere gelida più dei due impulsi artici precedenti. Il grande freddo si potrebbe far sentire più direttamente sulle regioni adriatiche e quelle del Sud, dove si potrebbe associare ad una spiccata instabilità associata a nevicate a bassissima quota e localmente in pianura.
Il resto d’Italia rimarrebbe invece al riparo da sorprese, con tempo soleggiato ma freddo rigido e ventoso. Solo sulle Alpi confinali non mancherebbero nevicate, legate ai fenomeni da stau addossati dalla circolazione artica sui versanti oltre confine. Il freddo potrebbe durare per almeno 3 o 4 giorni.