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Meteo, Febbraio 2023: siamo molto vulnerabili al gelo e neve

Gli estremi di gelo in Italia. Era il 1956, 3 Febbraio.

Luca Martini di Luca Martini
30 Gen 2023 - 14:41
in Ad Premiere, All'evidenza, Alla Seconda Pagina, Reportage meteo e clima
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meteo e grande gelo 1956 2 - Meteo, Febbraio 2023: siamo molto vulnerabili al gelo e neve

I cambiamenti del clima invernale di questo decennio ci hanno disabituato al freddo, alle nevicate improvvise. Ne consegue che un evento meteo invernale normale è causa di enormi disagi.

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Il rischio di freddo estremo in Italia è una preoccupazione piuttosto seria soprattutto per quanto riguarda le conseguenze che le ondate di freddo possono avere sulla salute della popolazione. Le forti ondate di freddo possono causare gravi problemi sia dal punto di vista sociale che sanitario, come l’aumento del numero di esposizioni a malattie infettive, lesioni da cadute sul ghiaccio e molti altri problemi. La maggior parte delle persone è particolarmente a rischio durante le ondate di freddo in quanto ci siamo abituati ad un clima mite, se raffrontato agli inverni del passato.

 

Inoltre, le ondate di freddo possono influire anche sullo stato economico del Paese, in specie in una fase di crisi energetica, inoltre  possono causare danni ai mezzi di produzione e alle infrastrutture. Le persone che vivono in case o appartamenti non riscaldati possono soffrire di ipotermia o di altre gravi condizioni di salute. Anche in località dal clima rigido viene trascurata la regolare manutenzione delle caldaie. Ed ecco che i termosifoni rimangono spenti per più giorni. Or ora, che accadrebbe durante una vera ondata di gelo di forte intensità.

 

L’ultima ondata di gelo degna di questo appellativo è avvenuta nella prima quindicina di giorni di febbraio 2012.  Un rischio nelle ondate di gelo e neve è rappresentato dagli incidenti stradali dovuti a marciapiedi o strade ghiacciate.

 

Per evitare di incorrere in rischi legati all’esposizione a freddi estremi è necessario prendere una serie di precauzioni. Inoltre, è fondamentale mantenere le stanze calde, magari utilizzando un dispositivo di riscaldamento, in modo da prevenire l’ipotermia. Inoltre, è necessario prestare particolare attenzione quando si percorre a piedi una strada ghiacciata o un marciapiede, poiché anche le più piccole cadute possono portare a lesioni.

Un freddo come avvenne nel 1956, a febbraio, questo 2023 non succederà in Italia, quantomeno come durata e presumibilmente come intensità. Ma le ondate di gelo di moderata intensità, forte intensità sono potenzialmente plausibili.

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REPORTAGE METEO E CLIMA.  Il 3 febbraio 1956 la situazione in Italia continua ad essere critica. La giornata è caratterizzata per il grande gelo al Nord e le bufere di neve al Sud.

 

Analisi Meteorologica

Al suolo, un massimo anticiclonico di 1036 hPa sulle Isole Britanniche si ricollega con un altro massimo di 1055 hPa centrato a sud della Penisola di Kara (Russia artica).

Un fronte freddo quasi stazionario tra Finlandia e Russia separa la massa d’aria fredda presente sull’Europa dall’aria ancora più fredda che avanza dalla Russia, dove le temperature raggiungono -35°C..

 

Permane l’afflusso di aria fredda dai Balcani sull’Italia, grazie alla presenza di un minimo barico posto tra Sicilia e Grecia, con un valore di 1008 hPa.

 

Forte l’afflusso di aria mite atlantica in direzione del Polo, a causa dello sbarramento alle perturbazioni atlantiche effettuato dall’Anticiclone sulla Gran Bretagna.

Sulle Isole Svalbard soffia il vento da sud a 60 kmh, e la temperatura è di +2°C, mentre anche sull’isoletta di Jan Mayen la temperatura è di +1°C, e cadono rovesci di acqua mista a neve!

Anche a Murmansk, porto russo sul Mar Glaciale Artico e oltre il Circolo Polare Artico, la temperatura sale fino a +2°C.

 

La cronaca del 3 febbraio 1956: continuano le bufere di neve sull’Italia Centro Meridionale

L’ondata di freddo non sembra accennare ad apprezzabili miglioramenti. Tuttavia, al Nord e in Toscana, almeno in pianura, le nevicate cessano e il sole ricompare in diverse zone. Il freddo, però, è sempre straordinariamente intenso.

Ecco le temperature minime e massime registrate in Italia:

Aosta: -8/-2,5°C
Bolzano: -9/3°C
Trento: -10/1°C
Verona: -6/-2°C (-12,8°C all’aeroporto)
Venezia: -5/0°C
Trieste: -8/-2°C
Torino: -11/-7°C
Milano: -8/-1,5°C
Parma: -8/-0,5°C
Bologna: -7,2/-4,4°C
Genova: -4,6/-0,6°C
Firenze: -5,8/-0,4°C
Ancona: -2,5/1,5°C
Pescara: -0,8/1,7°C
L’Aquila: -4,9/-1,4°C
Perugia: -7,1/-3,9°C
Roma: -0,4/3,8°C
Campobasso: -7/-7°C
Bari: 2,1/5,3°C
Napoli: 0/4,2°C
Potenza: -6,2/-3,4°C
Catanzaro: 1/7,1°C
Palermo: 2,1/12°C
Cagliari: -1,2/3,5°C
Olbia: 1/4°C

 

In molte zone di Milano la temperatura è scesa fino a -10°C e all’estrema periferia viene segnalata una punta di -11,5°C.

 

In provincia di Bolzano la strada per il Passo Resia è bloccata per l’infuriare di una nuova violenta tormenta. Nella Val Passiria ed in Val Venosta il termometro è sceso fino a -20°C e anche meno. A Sesto Pusteria la colonnina di mercurio ha toccato –26°C.

 

Numerose automobili, specie di turisti che si recavano o tornavano da Cortina – dove la temperatura è scesa fino a -20°C– , hanno dovuto interrompere il viaggio, ed alcune sono state addirittura abbandonate dai viaggiatori che si sono rifugiati negli alberghi in attesa della cessazione della tormenta.

 

Il freddo intenso ha colpito tutta la Toscana, con raffiche impetuose di vento gelido. Neve e freddo in tutta la Lunigiana: a Pontremoli la temperatura è scesa a -5°C e il fiume Magra è in parte gelato.

L’Isola d’Elba è completamente ammantata di neve. A Portoferraio la temperatura è scesa fino a -3°C.

 

L’Abruzzo ed il Molise continuano ad essere flagellati da bufere di neve di inaudita violenza. In provincia dell’Aquila, le zone del Gran Sasso, della Marsica, dell’Alto Sangro, sono sotto una tormenta di neve che non permette di vedere ad un metro di distanza.

A Pescocostanzo, Roccaraso e Rivisondoli gli abitanti sono rimasti bloccati nelle case dall’altezza della neve che impedisce di aprire le porte. Il Lago di Barrea è in buona parte gelato. A Campo Imperatore il termometro è sceso fino a -19°C.

Nell’Alto Molise, ove la neve raggiunge, in alcuni punti, i 3 metri di altezza, il vento soffia ad una velocità di 120 kmh.

In provincia di Chieti molti comuni sono isolati a causa delle tormente di neve. Isolati diversi comuni anche in provincia di Pescara. La neve, con brevi interruzioni, continua a cadere copiosa su tutta la fascia costiera centrale adriatica.

 

Il maltempo continua ad interessare tutta la Puglia e la Basilicata, con particolare violenza sulle colline della Murgia. A Matera e su tutta la provincia ha nevicato per tutta la giornata; a Tricarico e Stigliano la neve ha raggiunto l’altezza di oltre mezzo metro.

 

A Benevento, dopo un’abbondante nevicata, si è levato un vento impetuoso. In città la temperatura è scesa a -3°C, al Santuario di Montevergine ha raggiunto -11°C.

 

Anche la Sicilia è stata colpita dal maltempo: ad Enna è nevicato ininterrottamente per tutta la notte e al mattino la temperatura è scesa a -5,5°C. La nevicata ha raggiunto anche a Ragusa e Caltanissetta, dove le temperature sono scese fino a -1,5°C e -3,2°C.

La neve ha fatto la sua comparsa anche nella Conca d’Oro, sulla parte più alta del Monte Pellegrino e ad Alcamo.

E non è andata meglio in Europa…

Tags: gelogelo 1956gelo recordondata di freddo
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