Le promesse vanno mantenute. Quindi, cari modelli previsionali, vedete di non prenderci in giro. Ogni promessa, si dice, è debito e diciamo che di debiti il caro vecchio Inverno ne avrebbe eccome. Debiti di anni, almeno 2-3 anni durante i quali prometteva il finimondo – meteo ovviamente – per poi lasciarci a bocca asciutta.
Beh, così non va bene. Ora che certe proiezioni puntano pesantemente sul risveglio dell’Inverno, possiamo crederci. Possiamo sperare che la stagione, dopo lo spauracchio anticiclonico, stia per cambiare. Stavolta per davvero.
Le mappe si stanno colorando di blu. Sia quelle dei geopotenziali, sia quelle delle temperature. E’ importante che entrambe assumano quella colorazione, perché il risultato sarebbe uno e soltanto uno: il freddo. Freddo artico, freddo serio, freddo capace di far nevicare a bassissima quota.
Se così fosse gennaio non si smentirebbe. Gennaio confermerebbe la nomea di mese pienamente invernale, al pari di febbraio e talvolta persino di marzo.
Promesse? Chissà. Le nostre, badate bene, non sono promesse. Le nostre sono analisi modellistiche e in quanto tali vanno prese con le pinze. Non perché non siano affidabili, sia chiaro, semplicemente vanno prese con le pinze perché sappiamo fin troppo bene quanto siano volubili le promesse modellistiche orientate al freddo. Soprattutto in presenza di un Vortice Polare così possente.
Fatto sta che dai oggi dai domani, ci si sta facendo la bocca buona. L’articata, così come amano definirla i meteo appassionati, potrebbe arrivare a cavallo tra metà e l’ultima decade di gennaio. Un articata, è il caso di dirlo, davvero coi fiocchi.