Il clima estremamente freddo aumenta del 37% il rischio di morte per insufficienza cardiaca secondo una ricerca internazionale diffusa sulla rivista Circulation dell’American Heart Association.
Le giornate estremamente calde sono risultate meno letali, ma aumentano il rischio di mortalità per insufficienza cardiaca del 12%.
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 32 milioni di decessi cardiovascolari in 567 città in 27 paesi dei cinque continenti dal 1979 al 2019, confrontando i decessi nei giorni con temperature estreme con quelli nei giorni con temperature moderate.
Le malattie cardiache sono la principale causa di morte nel mondo secondo i Centers for l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I ricercatori evidenziano che un maggior numero di morti per cause cardiovascolari avvengono in giornate molto fredde e molto calde, ma è il freddo ad avere la peggio.
Le cause cardiovascolari di morte includono ictus, aritmia, cardiopatia ischemica e insufficienza cardiaca. Il rischio di morte è risultato essere più alto tra le persone che comunque soffrono di patologie cardiache.
Complessivamente, per ogni mille decessi per cause cardiovascolari, i giorni molto freddi hanno rappresentato circa nove decessi in più e i giorni molto caldi hanno rappresentato circa due decessi in più, ma per quelli con insufficienza cardiaca, ci sono stati circa tredici decessi in più nei giorni estremamente freddi e circa tre morti in più in giornate estremamente calde.
Con il cambiamento climatico che esaspera gli estremi meteo, i ricercatori hanno esortato pazienti, medici e funzionari della sanità pubblica ad essere maggiormente consapevoli dei potenziali rischi per la salute in condizioni meteo con temperature estreme.