Il periodo delle festività natalizie ha purtroppo visto andar via quel poco di meteo invernale che si era avuto prima in alcune parti d’Italia. Adesso l’anticiclone monopolizza la scena, portando condizioni stabili e soprattutto temperature molto miti.

Qualche perturbazione sta riuscendo ad inserirsi dentro l’anticiclone, ma si tratta di fronti molto deboli sospinti da correnti umide e temperate occidentali. Non c’è alcuno spazio per il freddo, quello vero, nemmeno sul comparto europeo.
Ci accingiamo a trascorrere una fine d’anno e un inizio d’anno nuovo senza particolari novità, ma anzi l’anticiclone metterà nuovamente il turbo. Il Capodanno vedrà l’alta pressione subtropicale salire nuovamente in cattedra, fino a protendersi anche su parte dell’Europa Centro-Orientale.
Le correnti oceaniche saranno costrette a transitare, con le relative perturbazioni, a latitudini più settentrionali. Lo strapotere dell’anticiclone dovrebbe comunque ridursi rapidamente, tanto che già dopo Capodanno assisteremo al ritorno di qualche perturbazione soprattutto al Nord Italia.
Cambiamenti in vista solo dopo l’Epifania
Il contesto dovrebbe rimanere tutt’altro che invernale. Le ultime proiezioni indicano che difficilmente ci potrà essere una svolta fino attorno al periodo dell’Epifania. Il possibile freddo artico non dovrebbe avanzare oltre l’Europa Orientale ed il grosso del gelo resterà relegato sulla Russia.
La forza delle correnti atlantiche sarà ancora tale da impedire affondi meridiani e retrogressioni fredde di natura continentale. La colpa è del Vortice Polare ancora in palla con il suo ramo canadese che trainerà la corrente a getto zonale verso il Vecchio Continente.
Per il momento nemmeno l’Epifania proporrà grandi scossoni, anche se probabilmente l’anticiclone perderà smalto. Tutto il periodo delle festività trascorrerà quindi in un contesto da non inverno, ma successivamente la situazione potrebbe cambiare, quanto meno gradualmente.
La minore forza del Vortice Polare potrebbe incentivare qualche affondo freddo fino alle nostre latitudini e una sostanziale ripresa dell’inverno a livello europeo. In passato talune ondate di gelo invernale, anche di straordinaria entità, sono talvolta giunte dopo periodi d’inverno molto mite.