Il mese di dicembre che sa essere estremo ancor peggio di alcuni mesi di gennaio e febbraio, anche se questi due ultimi hanno l’abitudine di fare dei record.
E furono soprattutto le nevicate venute a dicembre dei primi anni 2000 a procurare i maggiori disagi nelle pianure italiane, tanto che è approssimativamente da allora che è stata introdotta italiane la norma che obbliga gli automobilisti a dotarsi di attrezzatura invernale nelle loro auto (quasi tutto il Centro Nord, e i rilievi interne altrove).
E ogni anno si fanno battute sulla necessità di fare il cambio gomme con quelle invernali, perché si dice che tanto non nevica. Ma questa novità meteo potrebbe far parte di una fluttuazione del clima, non solo del cambiamento climatico devastante.
Ma per parlare di dicembre e le sue brusche ondate di freddo, abbiamo scelto quella del 2017, quando aria fredda proveniente dai Balcani, improvvisamente traboccò sull’Italia determinando un sensibile abbassamento della temperatura.
Ma ciò che fu più rilevante è la formazione di una goccia d’aria fredda in quota proveniente dai Balcani che si introdusse attraverso l’Adriatico sull’Italia. A differenza della tempesta “nota come Santa Lucia avvenuta il 13 dicembre 2001”, questa invase l’Italia intera con bufere di neve anche nelle regioni tirreniche, portando parecchi disagi alla circolazione stradale.
Molto spesso si pensa che dicembre non sia un mese nevoso, anche perché nell’immaginario comune abbiamo tutto il periodo prenatalizio e delle prime festività. D’altronde non è che tutti gli anni ci siano nevicate o un clima rigido sull’Italia in dicembre. Però, un anticipo d’inverno serio giunge quasi sempre, ad eccezione di alcune annate che sono straordinariamente anomale.
Negli ultimi due inverni a dicembre abbiamo avuto periodi piuttosto freddi soprattutto sulle regioni settentrionali, dove ci sono state nevicate che in alcune circostanze hanno raggiunto che la pianura. Ad esempio, nel 2021, era l’8 dicembre quando cadde la neve in molte aree della Valpadana. Oppure nel dicembre 2020, erano gli ultimi dell’anno quando la neve cadde abbondante soprattutto su Milano e amplissime aree padane, oltre che i rilievi, ovviamente.
Dicembre effettivamente però non è un mese rigidissimo, nel senso che non ha la stessa frequenza di gelo dei prossimi due mesi. Abbiamo numerosissimi eventi che sono capitati nel dopo Natale, durante le festività, che ci portano al Capodanno o magari all’Epifania con ondate di freddo e neve. Ciò appare come una strana coincidenza di eventi atmosferici bisogna dire.
Nel dicembre 2017, come dicevamo prima ci furono nevicate nelle regioni tirreniche, molti disagi in Toscana e nel Lazio. La neve cadde sulle coste tirreniche. Nevicate abbondanti si ebbero su tutte le aree interne della penisola italiana. Cadde la neve anche in Calabria a quote molto basse, nevicò in parte anche a quote basse nel nord della Sicilia, come anche nella Sardegna orientale.
Nevicò su quasi tutta Italia, abbondantissime furono le nevicate sull’Italia centrale, con neve che superò anche i 2 m di altezza sui rilievi dell’Abruzzo e del Molise. Quel fine dicembre, la neve era molto spessa su tutto l’arco alpino. Ci fu una nevicata debole anche sulla Pianura Padana centro-occidentale.
La mattina del 18 dicembre 2017, l’Europa appariva quasi tutta innevata. Le Isole Britanniche erano completamente ammantate di bianco, lo era la Francia, la Germania, e tutta l’Europa orientale sino alla Grecia meridionale.
Un evento meteo avvenuto appena nel 2017 di cui probabilmente molti si sono dimenticati. D’altronde l’eccesso di caldo che stiamo vivendo durante le stagioni estive, e che si protrae anche più avanti nel tempo, probabilmente sfuma questi ricordi.
Taluni sono disfattisti sull’Inverno, e non sono pochi coloro che esprimono giudizi negativi. E stranamente lo fanno soprattutto gli appassionati di meteorologia, quelli che osservano i modelli matematici come se fossero una partita di calcio, tralasciando dettagli e concetti complessi. Che rincorrono gli aggiornamenti e le ritrattazioni di questa o quella previsione.
Non dimentichiamo che ogni volta che aria fredda si riversa verso le medie latitudini europee, e ancor più verso quelle mediterranee, aumenta considerevolmente la difficoltà da parte di modelli matematici a identificare intensità, localizzazione ed espansione dell’evento meteo che viene da nord o nord est.
“Suggeriamo di osservare quotidianamente modelli matematici e di tracciare delle linee approssimative di evoluzione atmosferica, e creare una sorta di bozza di possibile evoluzione meteo climatica d’insieme.”
Nelle ultime 24 ore abbiamo visto modelli matematici di previsione ritrattare ciò che avevano prospettato quarantott’ore fa, mentre, quasi sicuramente nelle prossime 24 ore avremo ulteriori novità per quanto concerne l’evoluzione. In questo complesso contesto meteorologico, gli stravolgimenti ci potrebbero essere anche su tendenze meteo a breve termine, in quanto i blocchi d’aria molto fredda premono sulle basse pressioni e sugli anticicloni trasformando repentinamente la loro rotta.
Di freddo, di anomalie verso un clima rigido, quest’anno ce ne sono parecchie, ma non scordiamoci che l’Italia è immersa nell’acqua calda da lungo tempo. Il Mediterraneo segna temperature elevatissime, e se non dovessero intervenire blocchi d’aria fredda, il clima italiano, eccetto il Nord Italia, proseguirà ad essere straordinariamente mite.
E quel calore costituisce quell’energia che scatenerà il maltempo nelle prossime settimane, e che potrebbe risucchiare a sé, con le sue basse pressioni, noccioli d’aria fredda da est, e in un attimo portare il gran freddo con la neve nelle coste. La scarsa prevedibilità delle gocce d’aria fredda retrograde con i suoi effetti sono implacabili.
Mai nessuno vi potrà dire che si replicheranno eventi meteo stile 2017 in questo 2022, anche se potenzialmente potrebbero mostrarsi con delle similitudini, ma non uguali. Il meteo mai si ripete, ciò va fissato e rammentato ogni volta che si fanno delle considerazioni.