34 vittime, 1 metro e 30 di neve, venti che hanno soffiato ad oltre 100 km/h, temperatura crollata a -16 gradi: le conseguenze della mortale tempesta di neve che ha colpito la città di Buffalo e l’intera contea di Erie, nel nord dello stato di New York, sono terribili. La cronaca racconta di persone trovate morte in strada sotto cumuli di neve o assiderate dentro le loro auto; persone giunte a poche centinaia di metri dalle proprie abitazioni e che non sono riuscite a far ritorno a casa.
Ci si domanda come sia possibile che accadano ancora tragedie come questa in una città come Buffalo avvezza da sempre alle grandi tempeste di neve. E’ stata, quest’ultima, davvero così eccezionale, o la tragedia delle oltre 30 vittime poteva essere evitata? C’è stata una sottostima del fenomeno, un non voler fermare la città la vigilia di Natale? Quando è stato vietato l’uso delle auto molti erano già in strada, altri non hanno saputo in tempo del divieto. Su questi dubbi e quesiti indagheranno le preposte autorità.
Buffalo è da sempre la città della neve per eccellenza negli USA. Statisticamente, in un anno, vi cadono 242 cm di neve tra novembre e aprile, ma qualche nevicata può sorprendere la città anche in ottobre e maggio. Incredibile fu la nevicata del 12-13 ottobre 2006, quando sulla città caddero ben 63 cm di neve lasciando senza energia elettrica 350 mila abitazioni a Buffalo e dintorni.
Il motivo di queste ingentissime nevicate si deve al fenomeno del “lake effect snow”, vale a dire “neve da effetto lago”. Buffalo si trova, infatti, sulla punta nord-orientale del lago Erie, non lontano dalle cascate del Niagara, e le grandi e freddissime perturbazioni artiche che giungono da Nord-Ovest hanno il tempo di umidificarsi transitando sopra il lago prima di giungere su Buffalo e scaricare tutto il loro potenziale nevoso.
Novembre 2014: un’enorme perturbazione fredda si origina in Oregon e si trasforma in un’apocalittica tempesta di neve che si abbatte sugli USA orientali. Su Buffalo e dintorni cadono 170 cm di neve in pochi giorni. La città è sepolta, le case sono circondate da muri di neve. Il fenomeno dello scaccianeve (neve trasportata dal vento) accumula, infatti, la neve in alcuni punti più che in altri.
Quell’episodio è ricordato negli USA con il nome di “snowvember”. Le nevicate sarebbero proseguite nel corso di tutto l’inverno, presentandosi ingentissime sia in gennaio che in febbraio, con la neve che sarebbe rimasta al suolo fino ad aprile.
La più grande tempesta di neve del XX secolo colse Buffalo tra il 28 gennaio e il 1° febbraio 1977. Il blizzard del 1977 è rimasto nella storia degli USA perché il 20 gennaio fiocchi di neve caddero persino nella tropicale Miami e acqua mista a neve raggiunse addirittura le Bahamas! Su Buffalo e dintorni caddero fino a 254 cm di neve! Un’apocalisse!
Tornando a tempi più recenti, l’ultima grande nevicata del periodo natalizio su Buffalo data 26 dicembre 2020, quando caddero 47 cm di neve, ma nevosissimi furono anche gli ultimi giorni di gennaio 2019. Per quanto riguarda le nevicate più tardive, un evento recente che lasciò tracce di neve al suolo data 9 maggio 2020, mentre l’8 maggio 1989 caddero ben 20 cm di neve.