La svolta meteo avvenuta nelle ultime settimane ha riportato le perturbazioni sull’Italia, ma anche le prime vere manovre invernali in Europa, sebbene ad alte latitudini. Già da un po’ di tempo stiamo segnalando la presenza dell’anticiclone russo in grande spolvero quest’anno.

Non è certo un elemento da sottovalutare, in vista di un avvio d’inverno che potrebbe davvero essere ricco di sorprese. Al momento l’alta pressione di matrice siberiana, pur protesa fin verso le nazioni baltiche, mantiene ancora la massa d’aria gelida nel cuore della Russia, oltre gli Urali.
Impulsi d’aria fredda riescono comunque ad affluire verso l’Europa Centro-Orientale. Una piccola parte di quest’aria fredda sarà attratta anche sull’Italia, richiamata dalla presenza dell’attuale vortice di bassa pressione e di quello che si formerà nella prima parte della prossima settimana.
Lo scenario meteo per l’inizio di Dicembre potrebbe vedere un’ulteriore accelerazione di queste dinamiche da pieno inverno. Le ultime proiezioni modellistiche indicano lo spostamento del cuore dell’alta pressione verso la Russia Europa e successivamente l’area scandinava.
Aria gelida in rotta verso l’Europa, traiettorie da definire
Quest’evoluzione propenderebbe per un più marcato flusso d’aria sempre più fredda, fino a gelida, verso parte d’Europa, in scorrimento sul bordo meridionale dell’anticiclone russo-scandinavo. Inizialmente potrebbero essere maggiormente coinvolte le nazioni settentrionali e poi quelle orientali del Continente.
Ci attendiamo quindi freddo e forse gelo in parte d’Europa. Molto più intricata l’evoluzione per l’Italia, dove dovrebbe persistere una circolazione più perturbata atlantica con ingresso di diversi vortici dalla Penisola Iberica. Queste basse pressioni potrebbero però a tratti richiamare l’aria più fredda presente oltralpe.
Come tendenza generale, ci possiamo aspettare anche per l’Italia una prima parte di dicembre di stampo invernale, molto instabile e a tratti perturbata. Il freddo russo avrebbe maggiori chances di coinvolgere il Nord Italia e parte dei versanti adriatici.
Bisogna però attendere per un quadro più chiaro della situazione, in quanto la difficoltà previsionale dei modelli è lampante in questi casi. Sono scenari che si vedono con sempre maggiore rarità negli ultimi anni, addirittura totalmente assenti in molti degli ultimi inverni particolarmente miti.