Suvvia, è ogni anno che si parla di freddo, di gelo e poi non succede niente. Come non dare ragione a chi lo scrive e pensa, ebbene, anche il sottoscritto ha questo dilemma in mente da alcuni giorni. Viviamo un’epoca di cambiamenti del clima, dove prevale il caldo, ovvero la temperatura prevalente è quella sopra la media, e ciò è innegabile, tanto che è sufficiente osservare una mappa delle anomalie termiche globali per dimostrarlo.
Eppure, varie aree del nostro Pianeta vivono ogni inverno ondate di freddo o gelo anche da record, ovvero ondate di freddo con temperature inferiori a quelle del passato, quando il Global Warming era ai suoi primordi.
Ma, gli scienziati, con numerose pubblicazioni dimostrano che le ondate di freddo maggiori sono causate dai cambiamenti del clima, e quantomeno in questo decennio, potrebbero essere record. La differenza maggiore rispetto al passato è che sono meno frequenti. Nel seguito, con l’aumento ulteriore della temperatura si avranno scenari nuovi, su cui ora come ora non ci soffermeremo.
Volendo, l’aumento della temperatura globale è irrisorio rispetto alle ondate di freddo maggiori, ed il riscaldamento globale a esaspera gli eventi meteo estremi.
Un esempio di quanto scrivo ce lo offre anche oggi il Centro Meteo Europeo con delle rappresentazioni grafiche (si vedano alcune cartine qui sotto), dove osserviamo una potente anomalia anticiclonica a tutte le quote che dalla regione siberiana occidentale andrebbe a propagarsi ben oltre l’Europa settentrionale, addirittura oltre la Groenlandia.
Questo non significa freddo subito, o gelo diffuso da Era Glaciale, il fraintendimento è dietro l’angolo tra chi scrive e chi legge. I nostri approfondimenti sono concettuali, e lo scriviamo in ciascuno di essi, sottolineando che in questo caso non parliamo del tempo che farà nei prossimi giorni. Bensì la nostra osservazione è sul tempo del futuro, nel corso del mese di dicembre e forse anche parte di gennaio.
L’anticiclone siberiano ha una natura termica, genera il freddo persistendo in loco. Questo significa che il gelo si realizza con il tempo. Siamo appena alla fine di novembre, all’inizio del gelo siderale siberiano, ed è per tal motivo che non ci sono temperature estremamente basse come quelle che si misurano a gennaio o febbraio. Però, la formazione di un anticiclone così esteso rappresenta una situazione invernale piuttosto rara negli ultimi due decenni.
Ancor più raro è osservarla per la prima decade di dicembre. Il significato di tutto ciò non è altro che la rappresentazione di un’estremizzazione climatica di configurazioni invernali che in teoria dovrebbero precedere importanti cambiamenti atmosferici anche le quote inferiori. Una chiara e netta influenza al suolo al momento è solo teorica.
Il riscontro al suolo di tutto il caos che stiamo descrivendo è appena accennato dei modelli matematici, i quali comunque mostrano un raffreddamento, con temperature sotto la media sul lungo termine in un’amplissima area euroasiatica.
Quel che confermiamo è che scenari come quelli rappresentati dai modelli matematici li abbiamo visti nel lontano dicembre 1984, quando poi in gennaio il grande freddo raggiunse l’Europa con eccezionali temperature inferiori alla media, procurando un’ondata di gelo da record. Ma come ripetiamo su ogni approfondimento, sempre per evitare equivoci, nessuno di noi, nessuno scienziato in grado di stabilire se avremo o no ondate di gelo importati.
Tutto questo sembra paradossale, ma non lo è, questa è un’analisi meteo climatica su ampia scala, non abbiamo mai detto che in Italia arriveranno neve gelo, che le condizioni meteo saranno simili a quelle del gennaio 1985. Ciò è bene sottolinearlo ancora.