L’Italia è ancora una sorta di calma che precede il cambiamento meteo, quasi terra di nessuno sul fronte atmosferico, se si fa eccezione dell’anomala ondata di forti temporali al Sud e la Sicilia. L’anticiclone africano rimane ancor parcheggiato sul nord del suo continente, quello delle Azzorre in pieno Atlantico, mentre la grandi depressioni continuano ad occupare le terre più settentrionali europee.
L’unico elemento di disturbo, come anticipato prima, per il nostro Paese è da ricercare in un vortice ciclonico collocato ancora sui vicini Balcani responsabile di un tipo di tempo instabile a carico delle sole regioni del Sud e della Sicilia. Qui tra Giovedì 25 e Venerdì 26 saranno ancora possibili parecchi temporali specialmente nelle ore più calde della giornata. Sulle regioni del Centro e del Nord invece, il meteo si manterrà ancora tranquillo salvo qualche nota instabile sulla dorsale appenninica e sul comparto alpino.
Il meteo però sarà presto destinato a dare segnali di cambiamento anche sulle regioni del Nord e del Centro. Dal vicino nord Atlantico infatti un vortice ciclonico sospingerà verso l’Italia un fronte perturbato che comincerà a dare i sui primi effetti dalla seconda parte di Venerdì quando assisteremo ad un aumento dell’attività temporalesca dapprima sull’arco alpino occidentale ed in seguito anche su quello centrale ed orientale.
Si aprirà così la porta ad un fine settimana zoppicante per molte regioni del Paese. Il Sud continuerà a fare i conti con una residua incertezza dovuto al precedente vortice in viaggio ormai verso le isole greche. Sulle regioni centrali e settentrionali invece, ecco che l’ingerenza atlantica si farà più evidente. Temporali anche forti colpiranno l’arco alpino, le regioni prealpine, ma con possibili sconfinamenti verso i settori della Val Padana e poi molte aree appenniniche del Centro e anche qui in probabile estensione a pianure e litorali.
Insomma, a conti fatti nel corso del weekend un po’ tutto il Paese si orienterà verso un contesto meteorologico decisamente instabile anche se i fenomeni tenderanno a distribuirsi in forma molto irregolare, assai imprevedibili e a carico soprattutto delle regioni del Centro e del Nord.