Mai prima d’ora stato registrato da alcun servizio meteo europeo o del mediterraneo un fenomeno atmosferico violento e distruttivo come quello che ha spazzato la Corsica il 18 agosto 2022, dove si è abbattuta una linea di temporali con raffiche di vento superiori ai 180 km orari e sino a 224 km orari sulla terraferma.
L’area temporalesca, a forma di squall line si è poi diretta verso nord est, portando danni, maltempo, feriti e vittime dalla Liguria alla Toscana, nubifragi in Emilia Romagna. La linea temporalesca ha raggiunto l’Austria dove si sono avute alluvioni lampo.
Vari servizi meteo francesi hanno analizzato il fenomeno meteo, classificandolo come Derecho.
Il termine “derecho” è stato diffuso Stati Uniti d’America nel giugno 2012, quando uno dei derechos più distruttivi della storia degli si è formato nel Midwest, percorrendo circa 1000 km in 12 ore, impattando nella capitale, zona di Washington, DC. Questo evento meteo storico ha ucciso 22 persone e causato milioni di interruzioni di corrente.
È evidente che siamo parlando di qualcosa di nuovo e di storico. Varie volte in Italia e nei Paesi del Mediterraneo soprattutto, si è parlato di cicloni simil tropicali nel Mediterraneo, ovvero di TLC o Medicane. Ebbene, se questi fenomeni sono approssimativamente prevedibili dai modelli matematici, si veda quelli che si formarono in anni recenti nello Ionio e che interessarono entrambe le volte la Grecia, l’area di temporali come quella che si è formata tra il Mare di Sardegna e la Corsica è difficilmente prevedibile, ed in pochi giorni è divenuta oggetto di dibattuto scientifico in Francia, ma sta coinvolgendo diversi Paesi europei.
Gli scienziati hanno da tempo identificato che le linee organizzate di temporali possono produrre venti dannosi diffusi. Gustav Hinrichs, professore all’Università dello Iowa ha analizzato i venti forti negli anni 1870 e 1880 e ha identificato che molte tempeste distruttive sono state prodotte da venti rettilinei piuttosto che da tornado, in cui i venti, invece, ruotano attorno ad un ristretto asse. La parola tornado ha un’origine spagnola, è in America era già in uso comune vista la frequenza di tali fenomeni distruttivi. E lo scienziato Hinrichs propose il termine derecho, in spagnolo sta per dritto, per identificare i temporali dannosi non associati ai tornado.
Nel 1987, i meteorologi hanno definito derecho un sistema di tempesta (forti temporali) che produce venti di almeno 26 metri al secondo, lungo un territorio ampio decine di chilometri.
La tempesta che ha interessato la Corsica si è diretta verso la Liguria e la Toscana, causando ingentissimi danni alle strutture balneari, scoperchiando decine di edifici, abbattendo alberi. Da citare sono poi le devastanti grandinate, con chicchi giganteschi che hanno ferito decine di persone.
Questo evento meteo estremo, devastante, è il risultato dell’ingresso appena lieve, di aria oceanica nel Mediterraneo occidentale, che ha richiamato aria caldissima dall’Africa. Nelle stesse ore Palermo segnava temperature sino a 44°C, ed in Sardegna, all’alba sino a 37°C. Ma la causa di questo fenomeno è la disponibilità di energia nel Mediterraneo che segna temperature elevatissime sino in profondità, e che ci potrebbe dare parecchie noie nei prossimi mesi.
Il derecho è un sistema temporalesco infido, difficilmente prevedibile. Nemmeno Meteo France ne ha rilevato la gravità.
In ambito mondiale, gli scienziati e i ricercatori studiano se i cambiamenti climatici stanno influenzando i pericoli meteorologici causati dai temporali. Sebbene alcuni aspetti dei sistemi convettivi a mesoscala, come la quantità di pioggia che producono, possano cambiare con il costante riscaldamento, non è ancora chiaro come i futuri cambiamenti climatici possano condizionare la frequenza di questi eventi e la loro intensità.
Quel che è una pessima notizia è che un Derechos si è formato nel Mediterraneo occidentale investendo poi anche l’Italia, seppur con intensità molto ridotta rispetto alla Corsica.
In Corsica l’allerta meteo era la più bassa, così che molte persone si trovavano all’aperto, nei campeggi sotto gli alberi. Da qui le numerose vittime e i tanti feriti. L’aeroporto di Ajaccio, dove il vento ha toccato 160 km orari, era regolarmente funzionante.
Di sicuro ci saranno delle novità in ambito europeo per lo studio dello scenario avvenuto pochi giorni fa. Ma al momento eviterei ogni allarmismo. Semmai sarà necessaria molta più prudenza da parte di tutti.