L’anticiclone africano ha perso forza sull’Italia, dove si fa sentire l’influenza di aria fredda in quota che scorre verso i Balcani. Sta terminando il passaggio di temporali e piogge su alcune aree della Penisola, e questo fine settimana ci sarà un miglioramento definitivo da questo evento meteo.
La durata del refrigerio sarà maggiore nell’Italia orientale, mentre nella parte occidentale e la Sardegna già da martedì si passerà all’aria rovente africana. Va sottolineato come il refrigerio non darà, se non parzialmente nel settore est dell’Italia, temperatura nella media, e comunque si tratterà di un breve evento, come ampiamente descritto.
L’evoluzione meteo a medio e lungo termine sarà caratterizzata da una nuova forte ondata di calore in via di definizione al momento. Come abbiamo descritto, potrebbe essere di forte intensità, soprattutto al Nord Italia, ma successivamente anche al Centro Sud.
Avremo di nuovo molto caldo dopo il refrigerio, con la possibilità di avere picchi di temperatura tali da superare quelli raggiunti durante il luglio 2003, anno in cui l’Italia e l’Europa subirono gli effetti di quel cambiamento meteo climatico che è divenuto la semi-normalità delle stagioni estive caratterizzato dalla sempre più costante e duratura presenza dell’anticiclone africano.
La durata dell’ondata di caldo è incerta: in una visione d’insieme, entrambi i vari Centri Meteo la prospettano con una discreta probabilità molto intensa, della durata di circa una settimana se non dieci giorni.
Questo evento succederà nel periodo che è tra quelli con maggior radiazione solare, con le terre emerse e i mari surriscaldati da due mesi con temperature anomale, perché elevatissime. Pertanto, anche le ipotesi di caldo un tempo da considerare impossibile, o quasi, andrebbe considerato in ambito di previsione accettabile come possibilità, in attesa di avere maggiori informazioni.
In merito alla possibilità di pioggia, ne avremo ma sotto la media, specie nelle aree d’Italia dove in questo periodo dell’anno dovrebbe piovere copiosamente. Eppure, si potranno avere nuovi temporali soprattutto su Alpi, Prealpi, nord Appennino.
Va senz’altro sottolineato che le condizioni meteo previste, di ulteriore forte caldo, non saranno di aiuto nell’evitare maggior danni dalla siccità.
Rammentiamo che per le previsioni meteo l’affidabilità decresce man mano che ci allontaniamo dal giorno di emissione.