Le condizioni meteo negli ultimi giorni sono cambiate, si sono verificati numerosi temporali, che seppur siano stati anche con caratteristiche di forte intensità, con distribuzione a macchia di leopardo, hanno comunque alleviato le condizioni di siccità in ampie aree d’Italia.
Ma la siccità non è finita, infatti i satelliti rilevano la presenza di umidità del primissimo strato del suolo, e con ciò determinano il livello di siccità. Questa parte del suolo con il caldo che avremo nei prossimi giorni tenderà a perdere una gran quantità d’acqua con l’evaporazione. La siccità si reprime con precipitazioni regolari nel tempo, non con temporali che sono causa di nubifragi, a meno che questi non si ripetono con regolarità.
Di certo ci sono buone possibilità che la regione alpina e prealpina possa essere alleviata di molto dalla siccità. Questa parte d’Italia è molto vulnerabile a questo fenomeno atmosferico, in quanto e l’area italiana con le maggiori precipitazioni annue. Le precipitazioni avvengono soprattutto nella stagione estiva, ma le premesse di avere buone piogge non sono soddisfacenti. Quest’anno sono anche mancate le nevicate abbondanti invernali.
Si parla spesso di Alpi e Prealpi perché sono la più ampia area con le maggiori precipitazioni in Italia, quindi, come già detto quella dove piove anche di più, e tutta questa massa d’acqua poi discende verso la pianura, che è la più ampia d’Italia. Il più ampio collettore di tutta questa acqua è il fiume Po.
Attraverso l’analisi dei grafici idrometrici, abbiamo osservato che a partire dai primi di giugno c’è stato un aumento della portata del grande fiume, ma sembrerebbe non essere cresciuto sufficientemente, inoltre, la sua portata è aumentata a partire dalla Lombardia orientale verso il Delta del Po. Ciò perché le precipitazioni sono state più abbondanti su settore orientale del Nord Italia. Questo si osserva anche dalla cartina che alleghiamo.

Nel resto d’Italia le precipitazioni sono avvenute soprattutto in questi giorni, con il transito non tanto di una perturbazione, ma di una bassa pressione che ha favorito la formazione di temporali distribuiti a macchia di leopardo. Ma è piovuto poco rispetto a com’era nelle attese. Però, nella Penisola italiana le Isole, le precipitazioni estive si riducono considerevolmente man mano che scendiamo verso sud, e non è di certo l’estate la stagione piovosa.
Le premesse e le prospettive di pioggia. Osservando le proiezioni del Centro Meteo Europeo che si spingono fino a 46 giorni di validità, vediamo che le precipitazioni tenderanno a essere deficitarie anche nella regione alpina, dove però pioverà.
Gli ultimi dati disponibili riguardanti il mese di giugno indicano che la piovosità potrebbe essere lievemente superiori alla media a ridosso del crinale alpino verso nord, ciò perché i fronti temporaleschi e le perturbazioni tenderanno a transitare in quell’area, lasciando in deficit pluviometrico praticamente tutta Italia, compreso il resto del Nord. Cambierà poco anche a luglio, con deficit pluviometrico diffuso stavolta a tutta l’area alpina eccetto l’Alto Adige probabilmente. Nessuna novità anche per agosto, mese che chiude la stagione estiva metereologica.
Si deduce da queste proiezioni che nella regione alpina e prealpina pioverà meno della media, in quella che è la stagione piovosa dell’anno. Ciò avvalora le precedenti previsioni che davano condizioni piuttosto siccitose su questa area.
Ma tutta l’Italia patirà di un deficit pluviometrico, considerando anche che le precipitazioni nel resto del nostro Paese d’estate sono esigue, specie nelle estreme regioni meridionali, la Sardegna e la Sicilia. Insomma, proseguiranno le condizioni meteo favorevoli a proseguimento di una condizione di siccità.