Gli extraterrestri ci hanno forse mandato un messaggio. A dirlo non è un pazzo visionario, ma lo stimato Zhang Tongjie, scienziato capo del China Extraterrestrial Civilization Research Group. Il suo team avrebbe infatti registrato dei segnali elettromagnetici a banda stretta diversi da quelli rilevati in passato.

I segnali si sono registrati all’inizio di quest’anno. Dal momento che i segnali sono onde radio a banda stretta tipicamente utilizzati soltanto da aerei e satelliti umani, ecco perché quelli registrati potrebbero essere davvero prodotti da tecnologia aliena.
Saranno però necessarie ulteriori indagini ed accertamenti. Lo stesso Zhang ha anche aggiunto che potrebbe trattarsi di semplici interferenze radio. Questa possibilità non è certo da escludere, in modo da appurare che non si tratti di un falso segnale.
Questi impulsi, che arriverebbero da una remota galassia, risultano captati dal radiotelescopio Fast, il grande, potente e sensibile che esiste sulla Terra. Fast è l’acronimo di «Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope», ha un piatto unico da 500 metri di diametro.
La superficie di questo radiotelescopio, soprannominato “il migliore cacciatore di alieni cinese” potrebbe accogliere comodamente una quarantina di campi da calcio. Lo strumento gigante, costato 171 milioni di dollari, si trova nel Guizhou, provincia sudoccidentale cinese, ed è stato costruito spianando una montagna.
Tra le missioni affidate ai tecnici del mega-radiotelescopio c’è la Seti, sigla che sta per «Search for ExtraTerrestrial Intelligence», quindi la ricerca di forme di intelligenze extraterrestri. Dal Settembre 2020 c’è questa funzione principale.
La caccia agli UFO accomuna la Cina agli Stati Uniti. Pechino si impegna sui segnali radio, mentre gli USA indagano sugli avvistamenti. Di recente, la NASA e il Pentagono hanno firmato un accordo per indagare in maniera approfondita sugli avvistamenti degli oggetti volanti non identificati (Uap) negli ultimi anni.