Le condizioni meteo ormai da mesi sono influenzate, più che altri anni, dagli eccessi climatici. E citiamo subito la siccità che interessa molte regioni italiane, ma soprattutto gran parte del Nord Italia, specie il Nord-Ovest, che nonostante temporali ha un deficit pluviometrico rilevantissimo. Poi c’è il caldo, questo si è già manifestato con temperature estreme in questo maggio, e con giugno, luglio, agosto la situazione dovrebbe persino peggiorare.
Le proiezioni stagionali sinora sono state particolarmente precise, annunciando un mese di maggio con temperature superiori alla media soprattutto su gran parte del Nord Italia e quelle centrali. Il caldo precoce è giunto a tal punto che si sono raggiunti quelli che un tempo erano i record storici di temperatura, battuti peraltro solo in anni recenti. Ma non solo, in questi giorni si sono avuti record di temperatura in varie aree tra Liguria e Toscana. Parliamo ovviamente di valori di temperatura del mese di maggio.
Giugno ormai è dietro l’angolo, è un periodo dell’anno ben più caldo rispetto a maggio, essendo meteorologicamente un mese estivo. D’ora in poi la temperatura potrebbe salire con esagerazione, e ancor più tra luglio e agosto, quando storicamente abbiamo avuto le maggiori temperature e tanti valori record storici.
C’è da augurarsi che intervengono dei cambiamenti nella circolazione atmosferica, in quanto attualmente ci troviamo in una sezione del nostro emisfero dove persiste una condizione atmosferica di caldo e siccità. Altre aree del nostro emisfero, però sono interessate da precipitazioni sopra la media e temperature inferiori alla norma. Altre ancora hanno un clima tutto sommato simile alla media climatica.
Il termine disastro o disgrazia che abbiamo utilizzato è per quanto è sotto gli occhi di tutti, la siccità crea enormi problemi in ambito agricolo. La siccità e il caldo devastano i nostri ghiacciai, riducono la disponibilità di acqua in molte aree dove si abituati ad avere infinite risorse idriche a disposizione, mentre attualmente vari laghi quasi al secco e torrenti ormai asciutti.
Tra le regioni d’Italia più colpite dalla siccità c’è la Valle d’Aosta, in alcune aree montane i laghetti di si sono ritirati quasi scomparendo. Anche il Piemonte non se la passa bene, un po’ meglio, anche se il deficit pluviometrico è consistente, va in Lombardia. In questo settore italiano la siccità è talmente notevole che ci sono problemi in nei campi, ovvero in agricoltura dove quando piove arriva anche la grandine. Ma sempre parlando di siccità, questa è presente in tutta la pianura del Nord Italia, il deficit pluviometrico interessa anche le regioni alpine e prealpine, l’Appennino.
Se la passa male anche l’Italia del Centro, di pioggia in questi ultimi mesi, considerando anche l’autunno, né è caduta davvero molto meno rispetto alla media. Il deficit pluviometrico sta divenendo siccità, e con il caldo che si annuncia, sarà siccità vera.
Ed è proprio il caldo che potrebbe essere un bel problema. Si rischiano temperature così elevate che potrebbero essere battuti molti record storici in varie aree d’Italia. Le maggiori anomalie della temperatura rispetto alla media sono previste in Pianura Padana. Ma riguardo ciò, fulminee ondate di calore africano potrebbero dare temperature spropositate anche in altre regioni italiane, con picchi estremi ancor maggiori.
Stiamo ora per incamminarci verso una nuova ondata di calore, il clima fresco di quest’oggi sarà solo un ricordo entro quarantott’ore. Il meteo estremo è un vero disastro, ben oltre quanto si possa immaginare. La nostra civiltà occidentale estremamente è ricca, in altre epoche storiche saremmo stati probabilmente prossimi alla carestia.
È la ricchezza che abbiamo che limita i danni e le conseguenze del meteo estremo, per ora. E forse è questa situazione che ci porta a sottovalutare i cambiamenti meteo climatici.