Il clima della Valle Padana tende a tropicalizzatesi nella stagione del semestre caldo, e questo succede anche se la temperatura ancora non raggiunge valori anomali, estremi come altri anni. D’altronde non si sono verificati taluni temporali che accompagnano giornate con temperature elevate ben più della media, però l’energia disponibile può dar luogo, come abbiamo visto, a temporali di forte intensità, generalmente su scala locale.
Tale novità la stiamo osservando ormai da due o tre anni, a molti può apparire una piccola apparente variazione di un regime pluviometrico, ma vista nel suo insieme la novità è da considerare imponente.
Nella serata di lunedì 25 aprile, la parte occidentale di Milano è stata interessata da un forte temporale. Il temporale si esteso poi anche più a est, interessando tutta la città. Ma i pluviometri posti nella parte occidentale dell’area urbana della metropoli hanno registrato accumuli sino a 65 mm circa in appena un’ora. L’evento meteo è classificabile come nubifragio. Una curiosità: l’area occidentale di Milano aveva accumulato da inizio anno sino al pomeriggio di ieri, la stessa quantità di pioggia caduta invece in un’ora.
A seguito del forte temporale, da parte del Comune di Milano in ambito di Protezione civile, sono state prese delle misure cautelari, anche perché l’evento meteo è stato davvero violento, accompagnato anche da una consistente e robusta attività elettrica.

Il nubifragio è un’avvisaglia che altri temporali nel corso della stagione calda potrebbero interessare la Valle Padana, soprattutto quelle aree a nord del Po, le più soggette a questi eventi meteo così estremi. Peraltro, la zona di Milano risulta essere particolarmente vulnerabile, ad esempio nella notte tra il 23 e 24 luglio del 2020, alcune stazioni meteo hanno raggiunto picchi prossimi a 200 mm di pioggia. Un quantitativo d’acqua che poi andato a realizzare il totale di pioggia annuale, che visto così come numero finale altera il valore della media di precipitazioni annuale. Ma con un focus sugli eventi meteo estremi si evince che il clima di una delle aree più densamente popolate e coltivate d’Italia sta cambiando più rapidamente che altre parti del Paese.
Ci sono altri elementi chiave che determinano la classificazione di un cambiamento climatico, e sono la temperatura che in Pianura Padana è aumentata più che altrove. Sono cresciuti a dismisura le notti considerate tropicali, ovvero con temperatura minima sopra i 20 °C. Ormai, ci sono lunghi periodi durante la stagione estiva dove la temperatura soprattutto nelle aree urbane non scenda sotto questa soglia.
Tutto questo calore contribuisce a dare energia per lo sviluppo di temporali violentissimi, con rovesci di pioggia che hanno similitudini con quelli che avvengono nelle regioni tropicali. Un fenomeno non trascurabile è l’aumento delle grandinate con chicchi di grosse dimensioni, oltre che una escalation di vortici, che altro non sono delle trombe d’aria che per fortuna solo in piccola parte raggiungono il suolo.
Queste novità meteo caratterizzeranno i prossimi mesi i periodi di instabilità atmosferica la Valle Padana. Lì monitoreremo insieme.