Si chiama Moonlight il nuovo progetto dell’ESA, Agenzia Europea per lo Spazio, che prevede l’installazione di un sistema di satelliti attorno alla Luna con stazione sulla Terra.
L’obiettivo è quello di creare un nuovo network di comunicazione satellitare e di navigazione lunare.
Si tratterebbe di un sistema di geolocalizzazione lunare e di telecomunicazione da e per la Luna. Un sistema unico in grado di creare le relative infrastrutture e i servizi, finanziariamente sostenibili e che possa essere di supporto alle diverse missioni lunari, effettuate dai singoli Stati.

Lo studio di fattibilità di Moonlight è stato affidato a due consorzi internazionali. Uno è il consorzio guidato da Telespazio, la società italiana partecipata (Leonardo e Thales), tra i principali operatori al mondo, nel campo dei servizi satellitari, geoinformazione e sistemi di navigazione in rete.
Al consorzio aderiscono anche gli operatori satellitari Inmarsat e Hispasat, le aziende: Thales Alenia Space, l’industria aeronautica e aerospaziale italiana OHB, la canadese MDA Corporation, nota per aver realizzato il primo braccio robotico utilizzato a bordo dello Shuttle sin dalla missione del 1981 e della mano robottica costruita nel 2008 utilizzata allo stesso scopo, oltre al coinvolgimento di altre piccole e medie imprese, laboratori e università come Nanorack Europe, il SEE Lab SDA della Bocconi e il Politecnico di Milano. Il secondo consorzio è guidato dalla britannica Surrey Satellite Tecnology già impegnata nella missione Lunar Pathfinder per testare un ricevitore GNSS.
L’orbita della Luna è vincolata alla Terra e di conseguenza mostra a questa sempre la stessa faccia, il nuovo sistema satellitare attorno alla Luna permetterebbe, a chi si trova in una missione lunare, di avere un contatto costante con la Terra, anche quando ci si trova sul lato opposto e non visibile da questa.
Il veicolo spaziale Lunar Pathfinder, sviluppato in collaborazione con l’ESA, verrà lanciato sull’orbita della Luna probabilmente entro la fine del 2023, e dovrebbe consentire di determinare l’esatta posizione dell’orbita lunare, in vista del posizionamento del nuovo sistema satellitare Moonlight per la fornitura dei servizi di comunicazione e navigazione lunare (LCNS).
Il progetto, a detta dei vertici ESA, risponderebbe pienamente all’esigenza di avere un unico sistema di comunicazione, da utilizzare per le varie missioni sulla Luna.
Questo progetto nascerebbe dalle considerazioni che le diverse missioni effettuate finora sulla Luna, si avvalgono della stessa tecnologia messa a disposizione dalle aziende specializzate e dai laboratori spaziali dei vari stati e utilizzano le stesse vie di comunicazione.
Creare un sistema satellitare attorno alla luna unico, che possa essere utilizzato da tutti gli Stati, ne ridurrebbe notevolmente i costi
Secondo l’ingegnere Pietro Giordano responsabile del progetto ed ingegnere di navigazione dell’ESA, il ricevitore ad alta sensibilità sarà in grado di riceve segnali milioni di volte più deboli rispetto a quelli che vengono rilevati attualmente sulla Terra.
Con il sistema Galileo afferma Javier Ventura, direttore del programma di navigazione satellitare Galileo, ci si è resi conto che i segnali di navigazione vengono irradiati anche lateralmente e non solo da un punto verticale, ma per poterli captare è necessario avere delle antenne posizionate anche nelle altre direzioni e implementarle con ricevitori adeguati.