Era da poco passata la mezzanotte, quando una fascia luminosa è transitata nel cielo del Nord Italia, con numerosi avvistamenti che vanno dall’Emilia-Romagna sino il Trentino-Alto Adige. Si è trattato di un bolide, o meglio di un piccolo asteroide noto anche come meteora o meteorite, che a contatto con l’atmosfera terrestre probabilmente si è disintegrato oppure qualche frammento raggiunto da qualche parte il suolo.
Ogni giorno centinaia e centinaia di piccoli frammenti vanno a imbattersi sull’atmosfera terrestre, ma questa ad una certa altezza raggiunge temperature elevatissime. Si tratta, però, si badi bene, di temperatura cinetica.
La temperatura si mantiene sottozero tra la Stratosfera e la Mesosfera, mentre l’atmosfera raggiunge una temperatura di 1000 °C nella Termosfera, e addirittura nella è di ben 2000 °C nella Esosfera. Come detto, i valori espressi in gradi, sono indicano la temperatura cinetica.
Pertanto, quando l’atmosfera viene raggiunta da oggetti che provengono dallo spazio, debbono superare uno strato di alcune migliaia di chilometri con temperature elevatissime. Infatti, tra Termosfera ed Esosfera hanno uno spessore di quasi 10.000 km. Alcuni di questi sassi spaziali, in genere piccole pietre, raggiungono il suolo, ed eccezionalmente cadono su abitazioni o persino su persone e animali. Queste temperature vengono approssimativamente raggiunge dagli oggetti spaziali che cadono verso la Terra, per l’attrito con le particelle di gas atmosferico.
Ma attenzione, ecco che arriviamo al paradosso sulla temperatura in alta atmosfera.
Gli astronauti che escono dalle navicelle spaziali a tali quote atmosferiche non percepiscono queste temperature roventi; infatti, indossano tutte riscaldate per non morire di freddo (
In fisica, per temperatura cinetica si intende la temperatura alla quale dovrebbero trovarsi le particelle del gas sulla superficie terrestre per muoversi attraverso l’energia cinetica, pari a quella che hanno nelle condizioni in cui invece si trovano.
Si parla di temperatura cinetica, per esempio, nella descrizione degli strati più rarefatti dell’atmosfera.