Tracciare l’evoluzione meteo climatica non è mai affatto semplice, per lavorare su questo articolo abbiamo osservato varie fonti. Innanzitutto, negli ultimi 30 anni, oltre la metà dei mesi di Marzo hanno avuto eventi rigidi, con nevicate sino quote molto basse. Una decina hanno visto eventi meteo di tal natura e gelate in Aprile.
La linea di tendenza climatica vede un’estensione del rischio di gelo tardivo, con un aumento a dismisura di eventi meteo estremi, con danni in ambito agricolo rilevanti. Questi fenomeni avvengono spesso dopo i tanti Inverni trascorsi con lunghi periodi soleggiati che hanno favorito fioriture precoci delle piante, con un risveglio vegetativo sempre più anticipato nel tempo, che poi viene, come dire, aggredito, da improvvisi eventi di freddo, che non di rado si prolungano per diversi giorni, con notti di gelo.
Ormai sono divenute un classico le campagne con colture pregiate o no, illuminate dai falò notturni per salvare il raccolto. Si era iniziato in Trentino e Alto Adige per poi osservare ancor più diffusamente queste doverose necessità in Francia, specie per salvare le colture di vite pregiata.
Nel rapporto emesso dal Climate Prediction Center, La Niña insisterà tra il moderato e debole anche in Primavera, mentre le Alte Pressioni anomale invernali andranno estinguendosi. Questo favorirà una recrudescenza del maltempo in area europea e mediterranea.
Le proiezioni del NOAA indicano che ci sarà una prossima rottura del Vortice Polare, ancor prima del prossimo Equinozio di Primavera. Questo scatenerà nel nostro Emisfero irruzioni d’aria polare ed il richiamo di masse d’aria sub-tropicale. Ed ecco che nel Mediterraneo entrerà in scena anche l’Alta Pressione del Nord Africa, figura di spicco, abbinata al caldo estenuante dell’Estate, che in Primavera innesca brevi eventi di calura che vanno ad alimentare il maltempo per il contrasto termico con l’aria artica in arrivo da nord.
Primavera instabile è quello che si attende buona parte di chi si occupa di previsioni stagionali, con eventi meteo a sorpresa derivanti da improvvise intrusioni di aria fredda, e quindi la genesi di profonde basse pressioni mediterranee con maltempo di forte intensità.
La NASA scrive “è probabile che La Niña rimanga per tutta la primavera, con una transizione verso la neutralità per il periodo maggio-luglio.” In precedenza, avevano prospettato questa transizione tra aprile e giugno.
Gli effetti del cambiamento si stanno già osservando nel settore nord americano del Pacifico, dove l’alta pressione si era mostrata aggressiva quasi come in Europa, specie in California, dove nelle coste non si sono avute precipitazioni per quasi tutto l’Inverno, e dove le condizioni meteo stanno cambiando. Di recente le coste sono state interessate da insolite grandinate che hanno imbiancato il paesaggio anche in località semi-desertiche, mentre nella Sierra Nevada in California sono caduti, come scrive la NASA, ben sei metri di neve in tempi brevissimi, causati da un fiume atmosferico di perturbazioni.
Come le loro controparti terrestri, i fiumi atmosferici trasportano enormi quantità di acqua per migliaia di chilometri con le loro perturbazioni. Queste condizioni meteo generano gravi disagi, ma anche grandi benefici con forti piogge e le nevicate di montagna. Questi eventi sono influenzati fortemente dall’ENSO, in questa circostanza, La Niña.
Nel Mediterraneo questo evento non tarderà a manifestarsi abbastanza presto, e già ci sono i primi episodi di maltempo, per altro ancora in atto nel settore adriatico italiano, nei Balcani, sino alla Grecia, con neve tardiva sino a quote basse, per altro, abbondantissima.