
Non avremo, per ora, un’alta pressione persistente, è da ieri che lo scriviamo. Già avevamo evidenziato come l’anticiclone italiano e mediterraneo fosse con caratteristiche fragilità, mentre Dudley e Eunice, come dire, cercando di abbattere la friabile porta, che comunque ci inizialmente ci difenderà dall’ira assurda delle violentissime tempeste che si susseguiranno una di seguito all’altra nel centro-nord dell’Europa dove i danni del maltempo, soprattutto vento, tornado, neve, pioggia, mareggiate, sono ingentissimi.
La vecchia scuola di meteorologia, validità
Quando un’area di alta pressione mediterranea ha una struttura debole, e profondissime aree di bassa pressione persino con venti che hanno la forza di uragano sfiorano l’Italia, il Mediterraneo potrebbe esserne in qualche modo compromesso.
Aria mitissima sull’Italia
Siamo sotto una sventagliata d’aria mitissima che le grandi e potenti tempeste oceaniche aspirano verso di loro dal Nord Africa. Questa situazione meteo far traballare la stabilità già da sabato, quando il nostro anticiclone si disgregherà. Arriveranno anche le piogge a macchia di leopardo in Italia, ma niente a confronto con quelle che investono il Nord Europa, dove per altro si manifestano gelide e sotto forma di nevicate turbolente, con il vento che soffia anche oltre i 150 km orari.
Peggioramento
Una sorta di perturbazione sabato porterà le prime piogge, ma a questo punto, l’ordine temporale degli eventi e geografico inizierà ad essere alquanto caotico, con fenomeni sparsi, raffiche di vento, talvolta anche intense, ma non da uragano.
Il Mediterraneo da mesi vive in una sorta di campana di vetro, anzi, una sorta di barriera invisibile che lo protegge dalle peggiori intemperie da nord e dall’Oceano Atlantico, causando siccità diffusa, temperature complessivamente sopra la media.
Ciclogenesi
Anche domenica avremo cenni di meteo incerto, qualche piovasco originato dalle tempeste dell’Oceano Atlantico, e probabilmente anticipo del peggioramento del tempo atteso per lunedì, quando transiterà una sorta di perturbazione che rammenta più le gocce d’aria fredda estive, che un fronte invernale.
Lunedì 21, così sembrerebbe, transiterà un’area ciclonica in Adriatico, mentre le Alpi del crinale saranno sottoposte al solito stau che nei versanti italiani si manifesterà in föhn, che qua e la sfonderà portando fiocchi di neve quale espressione invernale dopo le mitissime giornate più consone a maggio che a metà febbraio, per altro con la neve al suolo oltre i 700 metri di quota, quantomeno ad oggi.
Maestrale
Sardegna e Sicilia sperimenteranno il vento di maestrale. Il vento di burrasca agiterà i mari del Sud Italia, assieme ad un abbassamento sensibile della temperatura. E si, tra lunedì e martedì tornerà la neve nell’Appennino meridionale sino alle basse quote, e vari centri urbani si sveglieranno imbiancati dalla nevicata di questo fine inverno.
Piuttosto, il caldo alpino e prealpino che si è scatenato nelle ultime 24 ore, con temperature mitissime, lunedì calerà bruscamente, con un crollo termico nelle zone esposte anche di 15°C, se non oltre.
La Primavera potrebbe essere capricciosa
Insomma, chi si aspetta di finire con l’inverno, inizi a farsi una ragione sulla Primavera, che non si prospetta affatto primaverile, ma con incursioni severe dal mondo artico, però non mancherà un mix di aria africana, ed ecco che avremo sbalzi termici niente male, più consoni ad altri climi che al nord, ed ecco che le lamentele del meteo pazzo inizieranno a emergere.