Una frattura di 1200 chilometri attraversa la California, nient’altro che la linea di separazione di due placche di terreno antiche migliaia e migliaia di anni. Da un lato è presente la placca nord-americana e nell’altro lato la placca pacifica.
Questa è una delle divisioni di terreno più conosciute del pianeta, a causa delle scosse di terremoto che si verificano nelle sue immediate vicinanze. La faglia è oggetto di molta attenzione, da quando il professore Lawson di Berkeley l’ha individuata nel 1895.
Sono stati riconosciuti tre segmenti di territorio, in base alla direzione che questa faglia attraversa nel terreno. Dagli studi emersi viene denominata faglia trascorrente in quanto il percorso effettuato dalle rocce è di tipo orizzontale, mentre il piano in cui è presente è verticale.
Il mistero e il fascino che suscita questa frattura di terreno da sempre ha attirato innumerevoli turisti da ogni parte del mondo, portando la gente a credere a numerose storie ed eventi, alcuni mai accaduti.
Dalla storia che conosciamo la faglia è uno dei migliori esempi di teoria di tettonica delle placche, secondo la quale la Terra è divisa in zolle. Queste nel tempo si sono avvicinate o allontanate tra di loro, andando talvolta a scontrarsi generando terremoti o altri eventi geologici.
Ipotesi sisma di forte intensità nel 2024
La ricerca legata alla faglia di Sant’Andrea vede in prima linea l’Italia, con Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le applicazioni del calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac), e Luca Malagnini, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
L’analisi statistica dell’attività sismica degli ultimi 50 anni ha consentito di prevedere retrospettivamente il terremoto avvenuto nel 2004. Ora invece si ipotizza un possibile sisma di magnitudo 6 per il 2024.
Com’è stato possibile arrivare a questa previsione? In questo luogo, presso Parkfield, dal 1857 al 1966, sono avvenuti sei terremoti di magnitudo 6, distanziati l’uno dall’altro da intervalli di tempo quasi regolari con una media di circa 22 anni.
Dal 1985 i geologi americani hanno installato in tutta l’area una rete di strumenti molto avanzata, per rilevare cosa accade prima di un evento sismico alla ricerca di segnali premonitori. Si è osservato anzitutto che l’attività sismica si disperde e si concentra con un periodo di circa tre anni.
Questa oscillazione potrebbe essere legata al ciclo climatico siccità-piovosità. Qualora il metodo continuasse a rivelarsi corretto, il prossimo terremoto di magnitudo 6 avverrà nel 2024. Siccome l’accuratezza predittiva cresce avvicinandosi all’evento, sarà importante aggiornare la previsione.