Ormai ci siamo, con l’atteso peggioramento delle condizioni meteo derivante dall’ingresso di una perturbazione atlantica. Questo fronte irrompe dopo una lunghissima assenza del flusso perturbato oceanico, a causa della persistente presenza dell’anticiclone.

Ora cambia tutto, almeno temporaneamente, con questa perturbazione che ha modo di colpire più direttamente l’Italia, a partire dal Nord. Tra l’altro il fronte si troverà a scorrere al di sopra di aria fredda affluita nel weekend.
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Questo freddo si è depositato nei bassi strati e sarà determinante nel favorire il ritorno della neve a bassa quota e sino a livelli localmente pianeggianti al Nord-Ovest. La neve comparirà anche su parte della dorsale appenninica, sebbene a quote più elevate e in modo meno abbondante.
Ma vediamo il dettaglio, con le prime precipitazioni in questa parte di lunedì su Alpi Occidentali, Liguria e Toscana, ma anche localmente alcuni settori del Lazio e dell’Umbria. In questa fase la neve sull’Arco Alpino cade attorno ai 600/700 metri di quota.
Momento clou della neve verso la sera di lunedì 14 Febbraio
La parte attiva della perturbazione farà ingresso tra pomeriggio e sera, con le precipitazioni in estensione alle pianure del Nord-Ovest e anche a tutto l’Arco Alpino Centro-Occidentale fin verso il settore dolomitico. La quota neve si abbasserà attorno ai 400/600 metri, in concomitanza dell’intensificarsi dei fenomeni.
Su buona parte del Nord-Ovest la neve si porterà a quote anche inferiori, tanto da spingersi fino in pianura soprattutto tra Basso Piemonte ed Ovest Lombardia. La neve interesserà in modo più deciso le aree tra cuneese, astigiano ed alessandrino, dove saranno più probabili depositi al suolo.
In Lombardia le nevicate saranno più probabili tra lodigiano, pavese e basso milanese, ma fiocchi coreografici o misti a pioggia potranno aversi su Milano città e pianure attorno, ma anche la Brianza ed il bergamasco. La neve cadrà più abbondante sulle prime alture tra comasco e lecchese.
La neve non risparmierà nemmeno le pianure più occidentali emiliane, specie il piacentino ma con probabile coinvolgimento anche del parmense. Anche in queste aree non sono da escludere lievi depositi al suolo durante i fenomeni più intensi.
Sulle pianure centrali del Piemonte, compresa Torino, i fenomeni nevosi risulteranno estremamente deboli e con scarsa possibilità di accumuli. La neve cadrà più decisa a bassissima quota anche sull’entroterra padano ligure tra genovese e savonese, con fiocchi attesi anche sulle aree più alte dei due capoluoghi.

Abbondanti nevicate in montagna
Le nevicate porteranno una bella boccata d’ossigeno per le Alpi, con accumuli mediamente di 20-30 cm, ma anche superiori in alcune zone delle Alpi Marittime e dei settori alpini e prealpini lombardi già poco al di sopra dei 1000 metri di quota.
Le nevicate interesseranno anche l’Appennino Tosco-Emiliano, a quote localmente basse solo su alcune aree dell’Emilia. Sul resto della dorsale appenninica centrale la quota neve si assesterà attorno ai 1200/1500 metri.
L’evoluzione meteo per martedì vedrà l’attenuazione delle nevicate al Nord-Ovest, a parte ultimi fenomeni al primo mattino tra est Piemonte ed ovest Lombardia. Il fronte interesserà il Nord-Est e le regioni centrali. La neve cadrà copiosa sulle Alpi oltre i 500/800 metri, a parte qualche episodio a quote più basse sulle valli.
Le nevicate interesseranno poi l’Appennino Centro-Settentrionale e i rilievi più alti della Sardegna in genere al di sopra dei 1200/1400 metri. Farà eccezione l’area occidentale emiliana, dove cadranno residue nevicate mattutine a bassa quota prima dell’attenuazione dei fenomeni.