
L’Artico si sta riscaldando, ma d’inverno resta comunque freddissimo. Pensate che nessuno riesce a raggiungere il Polo Nord in questa stagione per le avverse condizioni meteo. Insomma, da quelle parti è inverno, e non c’è di certo il clima delle Bahamas dove andare in vacanza.
È un luogo tetro, buio, il sole non sorge sino a sei mesi. Soffiano venti violentissimi. Non ci sono stazioni meteo a terra se non quelle nelle Isole dell’Artico. Le temperature rilevate derivano da stime misurate dai satelliti, e sono soggette ad errori, per l’appunto, sono stime.
Nell’Artico, ovvero il Polo Nord c’è il Vortice Polare che è una vasta area di bassa pressione con aria fredda che circonda entrambi i poli della Terra. D’Estate il Vortice tende ad attenuarsi. Ma d’Inverno è responsabile dell’avvio di correnti a getto (Jet Stream) che innescano ondate di gelo sino alle medie latitudini.
Nel nostro emisfero, ed anzi l’Europa, ha una rilevante importanza la Siberia, un’immensa regione del nostro Pianeta dove d’inverno si crea una massa d’aria fredda semi-permanente, che tende si spostarsi per effetto della circolazione atmosferica generale. Ma tra gennaio e febbraio, quando raggiunge il suo culmine, è così ampia da avviare diversi tentativi di espansione a 360°. Questo è il periodo delle maggiori ondate di gelo in storiche avvenute in Europa ed in Italia.
L’area dell’Artico e della Siberia sono come delle bombe termiche di gelo che influenzano il clima delle medie latitudini, questo soprattutto a partire da gennaio e sino ad inizio della primavera meteorologica.
I cambiamenti del clima hanno prodotto notevoli variazioni, ma non tali da sospendere le ondate di gelo, e queste negli ultimi decenni hanno interessato con minor vigore e frequenza l’Europa per l’effetto di probabili fluttuazioni del Clima, forse anche dovute ai cambiamenti del clima e la sommatoria di essi.
Ma le fluttuazioni del clima non producono effetti permanenti, pertanto nessuno abbassi la guardia all’avvento dell’influenza di tali bombe termiche che determinerebbero in Europa ondate di gelo imponente. Ma quando non si sa, potrebbe succedere quest’anno, tra uno, due, tre o dieci anni. E ci riferiamo soprattutto a gelo imponente in Europa come avvenuto nel 2012, oppure nel 1996, ma ancor più nel 1987, 1986, se e soprattutto nel 1985.
Eventi meteo di questa natura sono avvenuti innumerevoli volte, ma in passato per una coincidenza di indici di comportamento del clima erano più frequenti di quanto non lo siano negli ultimi decenni.

Eventi meteo come quello accaduto nel 1985 si potrebbero ripetere anche perché già succedono nel nostro Pianeta. Vari studi hanno individuato anche le criticità che potrebbero generarli sono ad esempio l’aumento della temperatura media dell’Artico. Di questo ne parla diffusamente anche un articolo apparso qualche mese fa su NATURE, che collega l’ondata di gelo storica che raggiunse lo scorso inverno il Texas con il riscaldamento artico. Per altro cita anche la nevicata storica, associata al gelo record, avvenuti in Spagna. E così anche ondate di gelo e neve che si sono verificate in altre aree del nostro emisfero.
Ma le ondate di gelo dalla Russia quasi sempre sono innescate da un altro indice di comportamento del clima, non tanto dal Vortice Polare che è collegato quindi al riscaldamento dell’Artico. Ci riferiamo al riscaldamento improvviso della Stratosfera, ovvero lo Strat Warming, che attraverso un complesso trasferimento della sua influenza agli strati atmosferici inferiori, inverte la circolazione atmosferica europea, trasferendo masse d’aria gelida dalla Siberia verso la Russia europea e poi l’Europa.
I modelli matematici inseguono, questa comunque è una definizione giornalistica, ma penso sia più comprensibile, le fluttuazioni di tutto quel gran gelo che abbiamo descritto (artico e siberiano) che per sua natura ci potrebbe venire addosso, prima o poi. Questo perché sarebbe normale che accada.
Forse è per tal motivo che le previsioni meteo a lungo termine dei modelli matematici annunciano, ripetutamente ondate di freddo, se non di gelo con intemperie. Ma poi qualcosa molto spesso cambia tutto, e la scienza ad oggi non ha calcolato l’errore di queste previsioni errate, soprattutto in Europa.
I modelli matematici di previsione sono l’unico strumento valido per ottenere linee di tendenza meteorologiche. La scienza rispetto ad alcuni decenni fa ha fatto passi da giganti, e saremmo curiosi di sapere cosa direbbero ai giorni d’oggi, i famosi meteorologi della TV di un tempo, come Bernacca, Baroni e Caroselli.
Talvolta leggiamo che Bernacca e Baroni avrebbero facevano previsioni meteo migliori di quelle attuali, ma è solo assurdo pensarlo, in quanto disponevano di strumenti obsoleti rispetto a quelli che abbiamo ai giorni d’oggi.
È fare mediocre fare paragoni, anche se tutti noi siamo affezionati ai meteoman che in Italia ci davano le previsioni meteo, delegate oggi alla donna oggetto. Un fenomeno che si presenta molto in Italia e taluni altri Paesi nel Mondo, dove si può vedere di molto peggio.