Negli ultimi giorni abbiamo invocato, ripetutamente, un po’ di bel tempo. Dovremo letteralmente sudarcelo, perché prima di poter parlare eventualmente di Alta Pressione dovremo affrontare altri peggioramenti meteo.
Il primo è già alle porte, il secondo transiterà a stretto giro, poi potrebbe essercene un terzo. Tre impulsi d’aria fredda derivanti dalle debolezze del Vortice Polare, ma è lo stesso Vortice Polare che tra circa una settimana dovrebbe rafforzarsi un po’ determinando una ridistribuzione delle strutture anticicloniche e depressionarie.
Il rinforzo del Vortice Polare, per chi non lo sapesse, solitamente si traduce nell’approfondimenti di grosse depressioni nord atlantiche e ne consegue un’accelerazione del flusso perturbato oceanico. Non solo, un simile scenario spesso e volentieri conduce all’appiattimento dell’Alta Pressione, che in tal modo si schiaccia lungo i paralleli estendendo le proprie maglie stabilizzanti verso il Mediterraneo. Ed è ciò che potrebbe accadere attorno a metà dicembre.
Consideriamola una novità rilevante, consideriamo la possibilità che il bel tempo torni finalmente a farci visita. Per quanto? Difficile dirlo. Anche perché, ribadendo quanto scritto nei precedenti approfondimenti, le regioni del Sud e le due Isole Maggiori potrebbero non usufruire di questa parentesi soleggiata. Alcuni centri di calcolo internazionali continuano a vedere il possibile isolamento di vortice ciclonico secondario nelle aree suddette. Ipotesi che andrà eventualmente valutata con molta attenzione, perché tali strutture cicloniche potrebbero causare severo maltempo.
Ciò detto, diciamo che un po’ di bel tempo ci starebbe tutto. Ma sarà bene non illudersi, perché tali manovre potrebbero rappresentare uno spartiacque invernale mica da ridere. Il rinforzo del Vortice Polare potrebbe essere temporaneo, peraltro stiamo parlando di una struttura che al suo interno continua a mostrare delle crepe non indifferenti, crepe che potrebbero amplificarsi nel momento in cui il tentativo di riconquistare il Polo Nord non dovesse andare in porto.
Ci aspettiamo, per fine mese o comunque durante le festività natalizie, profondi cambiamenti nell’intero impianto circolatorio emisferico. Un nuovo terremoto, ma stavolta potrebbe spalancare le porte a qualcosa di ben più consistente rispetto a quanto stiamo osservando in questi giorni. Qualcosa che potrebbe portare freddo, se non addirittura gelo, e un bel po’ di neve a bassa o bassissima quota. Ovviamente torneremo sull’argomento non appena anche i modelli previsionali cominceranno a fiutare qualcosa.