Ormai l’ultima perturbazione dell’anno ha lasciato l’Italia e il meteo tende a divenire ovunque più stabile, grazie all’espansione dell’avanguardia di un promontorio anticiclonico dall’Europa Sud-Occidentale. Una massa d’aria calda africana accompagna l’anticiclone e inizia a risalire dal settore iberico.

Questo contesto anticiclonico ci accompagnerà per diversi giorni, a cavallo fra la fine del 2021 e l’inizio del nuovo anno. La grande anomalia sarà collegata all’entità della bolla d’aria calda in quota che si posizionerà tra Spagna, Francia meridionale e Nord Italia.
Le temperature in quota si prospettano da capogiro, con valori estremamente elevati per il periodo. Le termiche in quota, attorno ai 1500 metri d’altitudine, potranno localmente superare i 15 gradi con quota zero termico che si porterà prossima ai 4000 metri.
Si tratta di un evento eccezionale, soprattutto in virtù della prevista estensione che andrà ad inglobare oltre mezza Europa. Il caldo anomalo sarà molto accentuato in montagna, mentre andrà un po’ diversamente su grandi pianure e valli.
Le novità dopo Capodanno
Il sole non potrà dominare ovunque in modo incontrastato. Come sovente capita con le alte pressioni invernali, il ristagno d’aria fresca ed umida nei bassi strati determinerà inversioni termiche con nebbioni e nubi basse, specie in Val Padana. Le temperature saranno quindi spesso più fresche in pianura piuttosto che in montagna.
L’anticiclone sembra in grado di insistere sino almeno al 2 gennaio, poi dovrebbe andare incontro ad una graduale flessione. Le correnti oceaniche riprenderanno a scorrere a latitudini più basse, con lo stesso anticiclone euro-mediterraneo che arretrerà ad ovest e sposterà il proprio fulcro sul Regno Unito.
Torneranno le perturbazioni e probabilmente anche un po’ di freddo invernale. Un’irruzione artica più significativa, ma fugace, è attesa tra il 5 ed il 6 gennaio. Quello che si intravede per la Befana è un cambio di rotta importante, che potrebbe riflettersi non poco sull’andamento di gennaio.