La tempesta dell’Immacolata, che porterà meteo perturbato e neve in pianura al Nord, avrà strascichi anche nel resto della settimana. Un’ampia saccatura resterà protesa sull’Italia, entro la quale continueranno a confluire impulsi d’aria fredda dal Nord Atlantico.
Un vortice ciclonico è atteso svilupparsi sui mari italiani negli ultimi giorni della settimana e darà luogo ad un’altra fase di maltempo a iniziare da venerdì. Piogge e temporali investiranno più direttamente il Centro-Est e l’Emilia Romagna, con altre nevicate copiose fino a quote localmente collinari in Appennino.
A seguito di questo maltempo, da domenica è atteso un miglioramento e stavolta non dovrebbe trattarsi solamente di una breve tregua. L’Italia verrà infatti interessata dall’espansione da ovest del promontorio anticiclonico di matrice atlantica.
Inizierà così una fase di meteo più stabile che ci accompagnerà a metà mese. L’ingresso dell’anticiclone verso il Mediterraneo troverà manforte nel rinforzo delle correnti oceaniche alle alte latitudini, per effetto di un ricompattamento del Vortice Polare.
Anticiclone, ma con insidie in vista
L’alta pressione rappresenta una novità davvero clamorosa, considerando che ormai da oltre un mese l’Italia è alle prese con vortici di bassa pressione o con il susseguirsi costante di perturbazioni che hanno portato un periodo fortemente piovoso.
Ci aspettiamo quindi alcuni giorni di probabile bel tempo, ma attenzione perché l’anticiclone tenderà a puntare anche il Centro Europa e l’area baltica. L’asse della figura anticiclonica favorirà quindi il fluire di infiltrazioni relativamente fredde nord-orientali, con qualche insidia al Sud e parte delle Adriatiche.
La prossima settimana ci sarà quindi spazio per l’anticiclone, ma il clima si manterrà probabilmente freddo invernale. Tra l’altro torneranno probabilmente le nebbie al Nord, con inversioni termiche e gelate anche forti in Val Padana, specie laddove permarrà uno strato di neve al suolo.
Andando oltre, verso il 18-20 dicembre l’alta pressione tenderà sempre più a rafforzarsi sull’area baltico-scandinava. Tale scenario potrebbe esporre maggiormente l’Italia ad ingerenze d’aria fredda continentale, in scorrimento lungo il bordo meridionale dell’anticiclone.