Il meteo invernale potrebbe evolvere verso il tradizionale invio di masse d’aria da nord est, gelide, interrompendo il periodo con precipitazioni nevose diffuse.
Il meteo invernale sta per cambiare in tutta Europa, e immancabilmente anche in Italia. Il Vortice Polare è instabile, ha avuto sobbalzi precocissimi quest’anno. Poi ci sono la La Niña, una copertura nevosa della Siberia eccezionale già in Ottobre dove in questi giorni la temperatura è scesa sotto i -60°C.
Per un mese e mezzo abbiamo siamo stati territorio di scorribanda di perturbazioni, la temperatura è divenuta invernale precocemente rispetto ad altri anni. C’è tanta neve sui monti, scesa anche in pianura, ma ecco che giunge uno stravolgimento totale, con il solito anticiclone europeo che nasce sempre molto caldo in quota, e che rompe gli equilibri, blocca il transito alle perturbazioni oceaniche, ed in Europa ed in Italia torna un periodo asciutto.
È finita un’epoca, quella che era quasi normale, di avere un barlume di inverno di un tempo, con questo mostro di alta pressione, che per altro contribuisce ogni inverno a innalzare a livelli record la temperatura europea. Il Centro Meteo Climatico Copernicus ha dichiarato a Glasgow durante la conferenza del Clima, che in Europa la temperatura media annuale è salita di ben 2.4°C rispetto all’Era preindustriale, un valore che è molto superiore a quello che è avvenuto negli altri Continenti.
I conti non tornano, essendo l’atmosfera un ambiente di libero scambio di masse d’aria, in Europa c’è un’aggravante le cui cause si evincono nella circolazione atmosferica, ma non sono note le cause di questa anomalia climatica permanente così a lungo. I cambiamenti climatici giunti per le attività umane hanno disteso il loro danno a tutto il Pianeta, ma non sappiamo, così dicono gli scienziati, se in Europa vi sia anche la sommatoria di una fluttuazione del clima. Ciò è avvenuto anche in passato che vi fossero lunghi periodi più caldi o freddi senza una spiegazione plausibile.
Insomma, quello che si vuol dire è che il clima europeo è cambiato ben oltre quanto avrebbe dovuto succedere, si è surriscaldato. Le origini del calore sono note, ma le cause no. È parere di vari esperti che il clima europeo potrebbe raffreddarsi perdendo centigradi di grado medio annuale nei prossimi anni.

In questi ultimi giorni si parla di quelle condizioni meteo che gli scienziati che indicano come favorevoli verso un’evoluzione meteo di correnti siberiane verso l’Europa e l’Italia entro alcune settimane. Questo perché sta perdendo forza la corrente oceanica in rotta verso l’Europa, interrotta dall’alta pressione invernale europea, la cui persistenza è la novità degli ultimi decenni.
Ma ad est, oltre la catena montuosa degli Urali il clima si sta gettando verso temperature da freddo siderale. In ottobre c’era già una copertura nevosa record, nonostante l’estate caldissima dilaniata dagli incendi che ancora oggi lasciano traccia dei loro fumi nel Polo Nord.
E quando il vento da occidente in Europa si attenua, in Russia europea si inizia a vedere un caos, un’anomalia climatica, con la formazione di cicloni record che aspirano aria freddissima dal Polo Nord, che in terraferma assume caratteristiche di continentalità. Da loro arriva il Buran, da non confondere con quello conosciamo noi, con tempeste di neve di insolita violenza e persistenza, con un tal eccesso di neve che le grandi aree urbane faticano a gestire.
Il Buran in russo si scrive буран e si dice burán, è la loro tempesta di neve.
Ma nel frattempo, il vento gelido sferzante dalle lontane pianure sarmatiche, figlio della Siberia più profonda inizia ad essere prospettato verso la Russia europea, come ogni anno, dopo la metà mese di dicembre innescato per un altro caos dovuto all’improvviso fortissimo riscaldamento della Stratosfera: lo Strat Warming.
Nel frattempo, c’è La Niña che si dice abbia favorito questo improvviso scorcio di stagione con il maltempo in Europa ed in Italia, ma ora cambia tutto. La Niña perde forza, favorirebbe l’avvento di Strat Warming che innescherebbe la rivoluzione nella circolazione atmosferica, con la deviazione delle correnti da ovest verso est verso il contrario, portando sempre più da vicino verso l’Italia quel freddissimo venti dell’est che da noi è detto Buran. E che già il solo avvento del vento dell’est, anche senza quello che pronunciamo Buran, ci porterebbe il grande freddo, e temperature gelide con grosse complicazioni.
Il nostro Mar Mediterraneo, quando si scatenano i venti di nord est, risponde con la genesi di aree di bassa pressione e maltempo, che con l’ingresso di aria gelida scatena la neve alle basse quote, sino in pianura in Italia.
Quando descritto è quasi innaturale, ma in passato avveniva molto più spesso di quanto succeda attualmente.
Insomma, abbiamo varie condizioni favorevoli per l’avvento del freddo dalla Russia sino in Italia, ma non dimentichiamoci di quell’anomalia climatica citata da Copernicus, che conclama un riscaldamento eccessivo del nostro Continente, sentenziando che qualcosa non va, che si è rotto un equilibrio che potrebbe influenzare quel vento di per sé il già anomalo vento dell’est che avviava ondate di gelo in Europa ed in Italia sino a congelare fiumi e laghi. E questo fenomeno è tutt’altro che fantasioso.
Per ora l’evoluzione meteo è indirizzata verso la possibilità che arrivi il grande freddo, ma è prematuro darlo per certo.