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METEO: le conseguenze del crollo di La NIÑA? Gelo Russo, vie di fuga potenziali verso l’Europa

Federico De Michelis di Federico De Michelis
21 Dic 2021 - 17:39
in Alla Prima Pagina Meteo, Editoriale
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evoluzione meteo - METEO: le conseguenze del crollo di La NIÑA? Gelo Russo, vie di fuga potenziali verso l'Europa

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Il meteo invernale potrebbe evolvere verso il tradizionale invio di masse d’aria da nord est, gelide, interrompendo l’avvento di una fase ciclonica oceanica estremamente anomala, dopo quella dell’alta pressione estrema che ha determinato temperature elevatissime, ben oltre le medie tipiche di questo periodo dell’anno in parte dell’Europa, ma soprattutto nel Nord Italia.

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Il meteo invernale sta per incombere in tutta Europa, e immancabilmente anche in Italia.

 

Il Vortice Polare tornerà ad essere instabile dopo i sobbalzi precocissimi di quest’anno. Poi ci sono la La Niña, un indice considerato fondamentale soprattutto dagli americani, e quello relativo alla copertura nevosa della Siberia, che era eccezionalmente precocemente elevato ed esteso già da fine autunno.

 

Tuttavia, qualsiasi evoluzione meteo ci possa essere, gli inverni di un tempo erano differenti rispetto a quelli che abbiamo attualmente, come dire è finita un’epoca, quella che era considerata dal clima normale. Ora c’è il cambiamento climatico.

meteo 09494 - METEO: le conseguenze del crollo di La NIÑA? Gelo Russo, vie di fuga potenziali verso l'Europa

In questa nuova epoca del clima ci potremo, come dire, accontentare di avere un barlume di normalità per brevi periodi, in un inverno che è sovente intrappolato da un mostro di alta pressione in pieno continente europeo, il quale contribuisce ogni inverno a innalzare a livelli record la temperatura del Vecchio Continente.

Ne abbiamo già parlato qualche tempo fa, il Centro Meteo Climatico Copernicus ha dichiarato a Glasgow, durante la conferenza del Clima, che in Europa la temperatura media annuale è salita di ben 2.4°C rispetto all’Era preindustriale, un valore che è molto superiore a quello che è avvenuto negli altri Continenti.

 

Avevamo detto che i conti non tornano, in quanto l’atmosfera ha un ambiente di libero scambio di masse d’aria, ma in Europa c’è qualcosa che disturba la circolazione atmosferica che sta determinando un cambiamento climatico epocale. Di tutto ciò non sono note le cause.

 

I cambiamenti climatici giunti per le attività umane hanno esteso la loro influenza a tutto il Pianeta, ma non sappiamo, così dicono gli scienziati, se in Europa vi sia anche la sommatoria di una fluttuazione del clima come è accaduto anche nel passato.

 

Il clima europeo è cambiato ben oltre quanto avrebbe dovuto succedere, si è surriscaldato. Ma potrebbe improvvisamente raffreddarsi, allineando la temperatura media a quell’anomalia che si registra negli altri continenti.

 

In questi ultimi giorni si parla abbondantemente di quelle condizioni meteo che gli scienziati indicano come favorevoli verso un’evoluzione meteo di correnti fredde o molto fredde verso l’Europa e l’Italia entro alcune settimane. Questo perché, in una visione d’insieme ha perso forza la corrente oceanica in rotta verso l’Europa, interrotta dall’alta pressione invernale europea, la cui persistenza è la novità degli ultimi decenni.

 

Ma ad est, oltre la catena montuosa degli Urali il clima è indirizzato verso temperature da freddo siderale. In ottobre c’era già una copertura nevosa record, indice molto caro agli americani per stimare evoluzione meteo climatiche invernali.

 

E quando il vento da occidente in Europa si attenua, in Russia europea si inizia a vedere un caos, ed è quello che vedremo nei prossimi giorni, ma soprattutto nelle prossime settimane. Nel frattempo, penso che l’affidabilità delle previsioni meteo potrebbe perdere affidabilità per via di ingenti interferenze da parte di diverse masse d’aria.

Comunque, ve lo dico, sarebbe l’occasione per avere in Italia periodi di grande freddo, non quello eccezionale a cui si fa riferimento ogni anno, ma un freddo invernale accentuato da correnti settentrionali perturbate. Ma se alla fine ci sarà nessuno è in grado di saperlo.

 

Parlare di Buran è davvero una grossa parola, in quanto si dovrebbero concretizzare ulteriori complicazioni, in particolare un improvviso forte riscaldamento della Stratosfera. Ma per ora ci soffermiamo qua, prospettando l’arrivo di condizioni meteo invernali in pieno inverno, specialmente da dopo Natale. Un po’ di normalità in un ambiente dal clima ormai anomalo.

Tags: burancopernicusLa Ninastrat warming
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