Inutile girarci attorno: quel che si evince dall’analisi dei modelli previsionali è il gelo. Scenari meteo climatici a dir poco inconsueti, di quegli scenari che se confermati farebbero gridare all’Inverno clamoroso.
Sì, perché qui non si sta parlando di una toccata e fuga. Si sta parlando di qualcosa di serio, di dinamiche che non si vedevano da tempo. Se si parla, da giorni, di un’accelerazione invernale vecchio stampo è perché nelle mappe continuiamo a vedere qualcosa che raramente appare. Perlomeno non negli ultimi decenni, se non in rare circostanze.
Vero, è successo anche in passato di dover commentare eventuali, ipotetiche ondate di gelo. Poi puntualmente smentite. Quest’anno è diverso e sapete perché? Perché quanto accadrebbe – il condizionale ovviamente è d’obbligo – nel periodo natalizio rappresenterebbe soltanto l’innesco di manovre ben più corpose e durature. Manovre che, se confermate, potrebbero condizionare pesantemente tutto il mese di gennaio.
Per capirci: anche qualora il gelo non dovesse giungere su di noi – in un primo momento – le occasioni per incursioni gelide e nevose potrebbero moltiplicarsi col nuovo anno.
In realtà, lo avrete notato, i centri di calcolo stanno proponendo delle sorprese per i prossimi giorni. Nel fine settimana, infatti, aria gelida punterà l’Europa sudorientale e potrebbe insinuarsi sulle nostre regioni. Probabile un coinvolgimento del Sud Italia – vedremo poi in che modo – ma al momento non possiamo escludere che il coinvolgimento possa estendersi anche ad altre regioni.
Per quanto riguarda le festività, invece, la massa d’aria gelida sarebbe enorme e s’impadronirebbe – letteralmente – di una larga fetta del vecchio continente. Stiamo parlando di gelo siderale, tenete conto che le cosiddette isoterme a 1500 metri di quota indicano valori inferiori a -20°C in vaste aree dell’Europa orientale. Da lì, poi, il gelo potrebbe seguire due strade: la prima, quella dell’Europa centrale, la seconda, quella del Mediterraneo.
Difficile, in questo momento, dirvi quale delle due ipotesi prevarrà. Potrebbero prevalere entrambe, nel senso che potremmo assistere a un mix delle due con l’aria gelida in scivolamento dall’Europa centrale verso il Mediterraneo. Ovviamente ciò si tradurrebbe in neve diffusa in varie zone d’Italia, il ché darebbe il là ad articoloni e alla solita estremizzazione della notizia. Ovviamente si tratterebbe di un quadro meteo climatico assolutamente estremo, ma prima che si possa parlare di certezze dovremo attendere ulteriori conferme e nei prossimi giorni – a livello modellistico – ne vedremo sicuramente delle belle.