Ultimamente, complice l’importantissimo appuntamento del G20, si fa un gran parlare del riscaldamento globale, dei cambiamenti climatici, della conseguente estremizzazione meteo climatica.
L’argomento è caldo, stringente, talvolta sembra non riguardarci perché vogliamo far finta che non sia così. Ma se il ragionamento non si ferma al di là del nostro naso, è innegabile che gli scenari meteo climatici degli ultimi decenni ci stiano suggerendo qualcosa di allarmante.
Periodi di siccità prolungati e quando piove, piove male. Male perché non c’è mai una distribuzione uniforme, male perché piove troppo, male perché spesso e volentieri si recupera il deficit idrico in pochissimo tempo. Decenni fa, quando il tempo era diverso, pioveva regolarmente, gli eccessi erano tali, non la regola.
Oggi no, oggi è tutto diverso. Nelle ultime settimane, diciamo pure nell’ultimo mese, siamo passati dalle piogge torrenziali della Liguria a quelle altrettanto violente di Sicilia e Calabria. Per motivi diversi, o forse no. La causa scatenante è sempre la stessa: troppa energia termica nel Mediterraneo.
Tutto finito? Non proprio. Nei prossimi giorni dovremo fronteggiare un altro ciclone mediterraneo. Forse non assumerà caratteristiche simili a quelle di un uragano, ciò non toglie che possa rivelarsi altrettanto insidioso. Sardegna, Sicilia, regioni del Sud, forse anche alcune aree del Centro Italia. Saranno queste le zone da monitorare con attenzione.
Potrebbe piovere male, troppo, esageratamente. Potrebbero verificarsi nubifragi, o addirittura piogge torrenziali. Molto dipenderà dal posizionamento del vortice, ma ad oggi non è ancora ben chiaro dove andrà a collocarsi. I modelli matematici, infatti, stanno cercando di capire quali saranno le aree del Mediterraneo che contribuiranno al suo sostentamento. L’energia termica è ancora tanta, diciamo che l’ipotesi più accreditata è quella di un posizionamento tra l’Algeria e la Sardegna, con successiva evoluzione ciclonica verso est-nordest.
Capite bene che stilare una previsione affidabile, in queste condizioni, è complicatissimo. Per tale ragione vi invitiamo, ora più che mai, a seguire costantemente i vari approfondimenti giornalieri. La previsione potrebbe cambiare da un giorno all’altro, addirittura da un’ora all’altra.