Brutte, o forse belle notizie. Dipende dai punti di vista, dipende ovviamente dalla percezione meteo climatica individuale. Fatto sta che i vari modelli previsionali cominciano a correggere il tiro, ovvero non più l’accelerazione autunnale bruciante nei primi giorni di ottobre bensì una pericolosissima appendice d’Estate che potrebbe letteralmente stravolgere le carte in tavola.
Partiamo dal presupposto che per vari giorni gli autorevoli centri di calcolo internazionali erano di tutt’altra idea e come si suol dire più indizi ci danno una prova. Cosa vogliamo dirvi? Semplice, che le prospettive anticicloniche potrebbero subire repentini ribaltoni e si potrebbe tornare a quel trend evolutivo che avevamo discusso sino a qualche ora fa.
Fatto sta che dobbiamo prendere atto dei cambiamenti modellistici e considerare, seriamente, l’ipotesi caldo. Ma non un caldo qualsiasi, stiamo parlando del caldo anomalo tropicale. Ossia non solamente di temperature più alte del normale, alle quali ci siamo abituati in questi decenni di estremizzazione meteo climatica, stiamo parlando anche di tassi di umidità piuttosto elevati. Afa, ecco, è questo il termine corretto.
Definirlo “caldo tropicale” ha comunque una sua valenza, difatti pensando al clima tropicale vengono in mente gli improvvisi temporali scaturenti dal micidiale mix caldo-umidità. Ed è ciò che sta accadendo sul Mediterraneo, da diversi anni a questa parte. Senza andare molto lontano, lo stesso mese di settembre ha smosso quel che resta dell’Estate approfittando delle calde acque mediterranee e degli spifferi di aria umida provenienti dall’Oceano Atlantico.
Sul concetto di “caldo tropicale” dobbiamo necessariamente aprire un’ulteriore parentesi, ovvero farà sì caldo ma attenzione ai sussulti temporaleschi che potrebbero coinvolgere varie zone d’Italia. La struttura anticiclonica, benché pare sia destinata a respingere gli assalti depressionari, non avrà lo stesso smalto dei giorni scorsi, tutt’altro. Sui settori occidentali avrà qualche crepa e qui potrebbero far breccia altre iniezioni d’aria fresca.
A quel punto, a dispetto di uno scenario meteo climatico prevalentemente estivo, potrebbero svilupparsi imponenti nubi temporalesche e dar luogo ai soliti violenti temporali. Non possiamo escludere, infine, che tal tipo di evoluzione conduca alla nascita delle temibili gocce fredde mediterranee. Se così fosse il maltempo potrebbe abbattersi con violenza, a macchia di leopardo sì, ma con violenza preoccupante. Ed ecco, quindi, che il concetto di “caldo tropicale” tornerebbe in voga, così come quello dell’estremizzazione meteo climatica mediterranea.