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Meteo d’Inverno più Gelo e Neve. Nuovo autorevole studio, esclusivo Italia

Il cambiamento climatico sta determinando meteo invernali con ondate di gelo estreme.

Federico De Michelis di Federico De Michelis
06 Set 2021 - 09:39
in Alla Prima Pagina Meteo, Cambiamenti Climatici
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meteo invernale e vortice polare - Meteo d’Inverno più Gelo e Neve. Nuovo autorevole studio, esclusivo Italia
Meteo invernale e Vortice Polare influenzati dal riscaldamento del Polo Nord.

Meteo invernale a rischio ondate di gelo storiche. Ne dà notizia Nature riportando uno studio approfondito pubblicato su Science, probabilmente le riviste scientifiche mondiali più autorevoli. Ebbene, secondo uno studio basato su decenni di osservazioni atmosferiche, le ondate di gelo di rilevanza storica che si sono avute in alcune parti del nostro emisfero, sono la conseguenza paradossale del fortissimo riscaldamento climatico dell’Artico.

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Non è ancora stato definito se questa linea di tendenza si manterrà anche nel futuro, ma tuttavia vari meteorologi la stanno considerando per i prossimi inverni. Le regioni più a rischio ondate di gelo sono quelle del Nord America e l’Asia. Per l’Europa il gelo come sapete giunge soprattutto da est, e se si fa eccezione della parte settentrionale del nostro continente, l’influenza che ci potrebbe essere fin sino all’Italia al momento è ignota.

 

Tuttavia, uno sconquasso come quello definito dall’articolo che riporta tracce della pubblicazione, fanno ipotizzare una prosecuzione per alcuni anni gli eccessi climatici invernali.

 

L’Artico, ovvero il Polo Nord si sta riscaldando con una velocità che doppia rispetto a quello di tutta la Terra nel suo insieme, e secondo vari ricercatori, questo rapido riscaldamento dell’Artico è all’origine di anomali venti dal Polo Nord. Questi hanno avuto conseguenze migliaia di chilometri di distanza. Forse ricorderete le tempeste di neve gran freddo che si è verificato lo scorso inverno in Giappone, le nevicate record nel Nord America, e come non citare quelle smisurate che si stanno verificando ormai ogni inverno in ampie aree della Siberia settentrionale, non abituate a vedere così tanta neve.

 

La stessa città di Mosca, grande metropoli della Russia europea, sta sperimentando inverni eccezionalmente nevosi, in particolare per i quantitativi di neve che accompagnano le nevicate, tanto da mettere in serie difficoltà la pulizia delle strade. Fanno meno notizia, e non sono meno importanti, invece le tempeste di neve che investono la Scandinavia, dove in alcune ondate di maltempo strade e autostrade sono state bloccate delle tempeste di neve. Il ripetersi di nevicate record in Islanda, Groenlandia.

 

Caso strano per gran parte d’Europa e Italia, dove invece gli inverni stanno presentando un eccessivo deficit di ondate di gelo e nevicate.

 

Ma citiamo alcuni passi che sono stati riportati nella rivista scientifica Nature: “la saggezza convenzionale vuole che il riscaldamento globale è causa più frequenti ondate di calore, e meno ondate di freddo e nevicate”, secondo le affermazioni di Judah Cohen, climatologo presso il Massachusetts Institute of Technology di Cambridge e autore principale dello studio. “Ma non è del tutto vero. Esistono meccanismi attraverso i quali il cambiamento climatico può contribuire anche a condizioni climatiche invernali più rigide”.

 

Rammentiamo che questo non è l’unico studio che riporta tale teoria, già anni fa alla BBC aveva pubblicato un interessante documentario che evidenziava quanto il riscaldamento climatico potesse incrementare l’estremizzazione degli eventi atmosferici.

 

Durante la stagione invernale sopra l’Artico le condizioni atmosferiche sono influenzate dal Vortice Polare, che consiste in una fascia di venti d’alta quota che scorre veloce. Il vortice normalmente isola l’atmosfera sopra l’Artico dall’aria più calda più vicina all’Equatore. Ma quando il Vortice Polare si estende e ondeggia, o addirittura splitta, l’aria fredda si sgancia verso latitudini che ben più raramente di quando sta succedendo, sperimenterebbero ondate di freddo.

 

Un clima così estremo può rivelarsi fatale in regioni impreparate a condizioni gelide: a febbraio 2021, almeno oltre 100 persone sono deceduta in Texas quando l’aria fredda dell’Artico fin sino il Messico settentrionale. Ci furono danni alle strutture, abitazioni per il ghiaccio delle tubature.

 

Ma quello di sopra non è un evento isolato, possiamo citare di ondate di gelo nell’estremo oriente, persino in Kuwait dove se d’estate si toccano frequentemente i 50°C, il 28 Gennaio 2016 si ebbero nevicate in pianura. E le nevicate, complici le ondate di gelo, si stanno spingendo sempre più verso sud.

 

Lo studio, come detto prima, è apparso su Science, e Cohen con i suoi colleghi hanno confrontato 40 anni di osservazioni satellitari delle condizioni atmosferiche nell’Artico con esperimenti basati su modelli climatici computazionali.

 

I modelli matematici hanno evidenziano come un calo del ghiaccio marino artico e del manto nevoso influenzerebbero i flussi d’aria nella regione. Poiché il ghiaccio e la neve riflettono una grande frazione della luce solare in arrivo nello spazio, mentre l’oceano e la superficie terrestre più scuri assorbono più radiazioni. È noto che questi fenomeni accentuino il rapido riscaldamento dell’Artico.

 

I ricercatori hanno scoperto che gli episodi di indebolimento del Vortice Polare sono notevolmente aumentati negli ultimi decenni, ed i modelli matematici dimostrano che questo sia causato dal riscaldamento dell’Artico. La conseguenza dell’indebolimento del Vortice Polare determina un’ondulazione delle correnti, e quindi l’avvento di ondate di gelo nelle medie latitudini.

 

“Questa è una nuova analisi perspicace”, afferma Dim Coumou, scienziato del clima presso la Free University di Amsterdam nei Paesi Bassi, che non è stato coinvolto nello studio. La bontà della ricerca si è concentrata soprattutto nello studio del clima polare con l’ausilio di modelli matematici progettati ad hoc, che hanno dimostrato l’influenza sul clima delle medie latitudini per effetto del riscaldamento Artico.

 

Ma la teoria che il riscaldamento dell’Artico possa essere responsabile di ondate di freddo nelle regioni delle medie latitudini è ancora oggetto di accesi dibattiti tra gli scienziati del clima. A prima vista, potrebbe sembrare ovvio che gli inverni tenderanno generalmente a diventare più miti in un mondo caldo. Ma i modelli matematici utilizzati comunemente per studiare i complessi collegamenti tra diversi componenti del sistema climatico, divergono parecchio sulla questione, in quanto riscaldamento Artico potrebbe essere all’origine del cambiamento degli inverni avvenuto nelle medie latitudini.

 

Daniela Matei, esperta in modelli matematici del clima presso l’Istituto di meteorologia Max Planck di Amburgo, in Germania sostiene che sono necessari ulteriori studi sui modelli matematici per individuare un eventuale tassello mancante sulla ricerca, o se le osservazioni dell’allungamento verso sud delle correnti del Vortice Polare riflettono semplicemente la variabilità naturale del clima.

 

Inoltre, dice “la nuova analisi non risolve le varie domande. Sebbene i cambiamenti nel ghiaccio marino e nel manto nevoso sembrino avere un ruolo nelle anomalie del vento in alto sopra l’Artico, altri fattori come la variabilità decennale delle temperature della superficie del mare, invece, potrebbero essere la causa di anomalie invernali nell’atmosfera artica che potrebbero attivare un’clima inaspettatamente freddo altrove. A complicare ulteriormente le cose, ci sono ancora notevoli incertezze su come il clima della Terra, nel suo insieme, risponde ai cambiamenti della neve e del ghiaccio marino dell’Artico.”

 

Per concludere: lo studio è stato definito dalla comunità scientifica autorevole, non è il primo che viene fatto su questa tematica. Come abbiamo già detto precedentemente, ce ne fu uno molto accurato da parte della BBC che fu lanciato al grande pubblico con un ampio documentario televisivo già anni fa. E comunque, altri scienziati sono di questa idea, anche se effettivamente qualsiasi novità generata dal riscaldamento climatico comporta una sorta di scombussolamento delle teorie precedenti, aumentando l’incertezza sul clima del futuro.

 

A quanto pare non è chiaro se quanto è successo negli ultimi due decenni, per effetto del riscaldamento dell’Artico, si potrà osservare che nel futuro. Ma in merito ai cambiamenti del clima ci sono delle previsioni estremamente catastrofiche, se non drammatiche e bisogna dirlo. Dove sembrerebbe esserci ben altro in gioco sul futuro delle nostre stagioni.

 

Ovviamente, questo studio non ci dice come saranno prossimi inverni in Italia, se ci saranno nevicate in pianura derivanti da irruzioni d’aria fredda dalla Russia.

 

Il freddo europeo, come dicevamo precedentemente, innescato soprattutto da un moto retrogrado di masse d’aria provenienti dalla Siberia, che si spingono verso l’Europa. Questi negli ultimi tre decenni hanno diminuito il numero di eventi. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo rilevato il tentativo di ripresa. Il manifestarsi tale fenomeno è piuttosto complesso.

Tags: fluttuazioni climaticheneve europaondate di geloPolo Nordriscaldamento artico
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