L’improvvisa eruzione del vulcano Cumbre Veja, nell’isola di La Palma dell’arcipelago delle Canarie, sta seminando distruzione nei centri abitati. La lava continua ad avanzare inesorabilmente, inghiottendo tutto ciò che incontra comprese le case, letteralmente distrutte in un attimo come fossero di carta.
La lava incandescente defluisce dalle pendici del territorio, incanalandosi lungo il territorio. Ormai sono centinaia gli edifici scomparsi a La Palma. Nelle ultime ore anche l’abitato di Todque, che era stato precauzionalmente evacuato, è stato raggiunto dal muro di lava.
Gli scenari che mostrano foto e video documentano appieno la catastrofe. La principale colata lavica si è divisa in due rami, avanzando ad una velocità di circa 700 metri all’ora lungo il versante occidentale del vulcano. Il flusso lavico sta scendendo e avvicinandosi verso il mare.
L’impatto con l’acqua andrà a generare ulteriori condizioni problematiche, visto che secondo il parere degli esperti geologi le esplosioni potrebbero generare gas tossici che, arrivando in atmosfera, potranno poi riversarsi al suolo attraverso le piogge acide.

Nell’ultimo aggiornamento della situazione, le autorità locali e la Protezione Civile hanno evidenziato che l’eruzione «continua a mostrare lo stesso stile eruttivo fissurale, con meccanismo stromboliano>>. Il materiale lavico fuoriesce quindi da una fessura del terreno e non dal classico cratere.
Intanto, la Direzione Generale della Sicurezza e delle Emergenze del Governo delle Isole Canarie mantiene il livello di emergenza 2 (semaforo rosso). Questa emergenza geologica, tra colate laviche, scosse di terremoto e nubi tossiche rischia di durare ancora per molti giorni, o addirittura fino a tre mesi.
Le eruzioni del passato infatti furono caratterizzate da forti colate di lava e attività sismica persistente. I rischi per i residenti, quindi, restano alti a causa di scosse di terremoto, flussi di lava, gas tossici, ceneri vulcaniche e piogge acide.