
Il Brasile è un paese dove la maggior parte della sua estensione appartiene alla fascia climatica intertropicale, tra i Tropici del Cancro e del Capricorno. La parte più meridionale del Paese appartiene alla zona climatica temperata meridionale, tra il Tropico del Capricorno e il Circolo Polare Antartico. Perciò, in media, il Brasile ha un clima umido e caldo, con alcune variazioni a seconda della regione, ma la neve non è comune in gran parte del Paese.
Nonostante la predominanza tropicale nelle regioni brasiliane, al sud, soprattutto in alcune città come Santa Catarina, São Joaquim, Urupema, Urubici e Bom Jardim da Serra, la neve si verifica con una certa frequenza. Per intenderci, ricorrentemente, in un decennio almeno una volta c’è un evento di neve.
La neve Brasile confonde, fa riflettere, specie chi non conosce il clima, però stavolta è avvenuto qualcosa di eccezionale.
Attorno al 28 luglio, con l’arrivo di una passa d’aria polare nel Sud e Sud-Est del Paese, oltre al calo delle temperature, si sono verificate anche in aree urbane densamente popolate, cadute di neve. Secondo l’Istituto Nazionale di Meteorologia (Inmet), la massa d’aria fredda può durare fino inizierà a perdere forza nei primi giorni di agosto, attenuando l’ondata di gelo.
Nel Rio Grande do Sul sono state registrate temperature minime tra -8 °C e -10 °C per la settimana, per altro anche con forte vento che ha prodotto una sensazione termica sino a -25°C.
In genere in Brasile giungono ondate di freddo secco, quelle che poi sono causa di danni alle enormi distese di piantagioni di caffè. Ma per avere la neve devono essere presenti nuvole consistenti, con precipitazioni e le temperature atmosferiche e del suolo devono essere inferiori allo zero. C’è una maggiore incidenza di neve in alcune città, poiché si trovano ad un’altitudine compresa tra 900 e 1.800 metri dal mare, e la temperatura contribuisce al fenomeno. Ma la neve in montagna, in genere fa meno notizia, però stavolta si è vista a quote molto basse.

In Brasile il primo record di neve risale al 1816 e, nel corso degli anni (ma erano altri tempi e quell’anno fu freddo in tutto il Pianeta per gli effetti di un’eruzione vulcanica) ci sono stati periodi che hanno avuto precipitazioni nevose di notevole intensità. Dopo il 2005, negli altopiani della regione meridionale si è registrata praticamente ogni anno la presenza di neve nei mesi più freddi.
Negli stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Paraná, non è difficile che si verifichino eventi di neve in alcune città. Oltre a queste regioni più fredde, c’è già stata incidenza di neve negli stati di São Paulo, Minas Gerais, Rio de Janeiro, Mato Grosso do Sul e nel Distretto Federale. Quindi, molto più a nord, laddove il clima è ben più caldo.
La caduta neve è più frequente nei mesi di giugno, luglio e agosto. Rammentiamo che in Brasile in questi mesi è inverno. Tuttavia, ci sono già state registrazioni di nevicate fuori stagione e precoci come nell’aprile 1999, quando nevicò a São Joaquim (1.360 metri sul livello del mare). Ci sono stati anche eventi tardivi, in ottobre, nella città di São Francisco de Paula, nel Rio Grande do Sul, quando era già primavera (altitudine tra i 997 e 907 metri sul livello del mare).
Nel 2000 la neve è comparsa in più di 70 comuni sparsi in 3 stati del sud e, nel 2013, si è verificato un episodio storico: a luglio ha nevicato in più di 140 comuni.
L’evento 2021 è avvenuto a quote insolitamente basse, per altro il freddo persiste quasi da una settimana, e ha generato un evento abbastanza eccezionale.
Intense Antarctic cold is racing through South America right now, widespread frost with some snow observed all the way into southern Brazil.
Coffee prices are surging as the cold threatens production. pic.twitter.com/KcokCx3Gv4
— Scott Duncan (@ScottDuncanWX) July 29, 2021