
Le manifestazioni sportive durante la stagione estiva stanno divenendo una vera e propria sfida non da poco per soprattutto gli sport agonistici svolti da professionisti, in quanto sempre più spesso si ha a che fare con ondate di calore.
Ed è notizia di questi giorni della polemica avvenuta per le Olimpiadi di Tokyo.
Le estati a Tokyo sono notoriamente molto calde e umide. Il Giappone è stato aspramente criticato per non aver avvertito e descritto accuratamente la gravità del caldo estivo. I funzionari avevano ricevuto, così viene scritto anche da vari portali, che il clima di Tokyo era mite e ideale per lo svolgimento delle Olimpiadi.
Giocare con temperature anche sui 30°C/32°C non è una novità, ma se l’umidità supera l’80%, se non oltre, il fisico viene fortemente spossato, e anche il corpo particolarmente allenato degli atleti olimpionici, ne risente in prestazioni.
AccuWeather scrive: il caldo soffocante e l’umidità hanno spinto alcuni atleti, tra cui il tennista numero 1 al mondo Novak Djokovic, che ha descritto l’umidità come “brutale”, a richiedere che gli orari dell’evento fossero spostati in ore più fresche.
Ma non tutti sono d’accordo con alcuni funzionari che si sono lamentati, infatti quelli di Tokyo vengono definite le Olimpiadi che si svolgono con il clima peggiore mai avvenuto prima. Il Dr. Robert Huggins, presidente della ricerca e prestazioni e sicurezza degli atleti, Korey Stringer Institute, Univ. del Connecticut, aveva avvisato che le condizioni climatiche sarebbero state estremamente ostili. Il medico aveva avvisato che le condizioni climatiche sarebbero state similari a quelle di Orlando in Florida, particolarmente caldo durante il giorno, e afoso in una maniera impressionante.
Il dottor Robert ha suggerito l’acclimatazione al calore, essendo la soluzione ideale per migliorare la tolleranza al calore. D’altronde, gran parte della popolazione mondiale vive in condizioni climatiche che sono anche molto peggiori rispetto a quelle di Tokyo, vengono svolte attività e lavori pesanti. L’acclimatazione e l’unica soluzione possibile.
La soluzione proposta dal dottor Robert prevede di esporsi al calore per 60-90 minuti in un periodo da un giorno a 14 giorni. Ma tutto va fatto con attenzione in base al proprio livello di forma fisica, in modo da non finire con un colpo di calore.
Pertanto, alcuni atleti olimpici americani hanno seguito queste indicazioni, e si sono acclimatati alle condizioni ostili del caldo afoso di Tokyo.