
Gli scienziati hanno di recente dichiarato che potrebbe verificarsi un’altra esplosione dopo quella avvenuta il 26 aprile 1986 per via dell’aumento del numero di neutroni che si trovano nella stanza 305/2 situata sottoterra. All’epoca quasi tutta Europa fu interessata da una nube radioattiva, che costrinse anche in Italia a varie restrizioni, tra cui l’utilizzo di frutta e verdura prodotta nelle nostre campagne, in quanto potenzialmente nocive per la salute pubblica.
Le ultime verifiche stanno presentando si riferiscono all’innesco di una nuova reazioni di fissione nucleare; in base a questo fenomeno si pensa che la reazione nucleare fumante possa comportare una nuova esplosione che, come quella precedente, avrebbe un effetto negativo a livello ambientale. Tuttavia, al momento si esclude un disastro di proporzioni analoghe.
All’epoca, le radiazioni raggiunsero anche l’Italia, contaminando frutta e verdura, che per un ampio periodo, furono bandite dalle tavole di buona parte degli italiani ed europei.
Chernobyl: rischio di un nuovo incidente nucleare. Secondo quanto riportato sulla rivista SciencNeil Hyatt, la situazione attuale è come la carne alla brace in un barbecue, questo esempio è stato fatto dal professore specializzato nel settore di ingegneria e scienza degli elementi nucleari. Anche il suo collega Maxim Saveliev, sostiene il pericolo, ma ha escluso la possibilità che si verifichi nuovamente un incidente nucleare delle proporzioni di come accaduto in passato.
Incidente di Chernobyl. L’incidente di Chernobyl fu stato un disastro ambientale di carattere nucleare. La catastrofe avvenuta nel 1986 rappresenta ancora oggi l’evento più tragico della storia, sia per le morti provocate sia per il denaro investito nel progetto. Si tratta di un danno irreparabile ed è considerato tutt’oggi come uno dei due incidenti che riguardano l’energia, infatti il livello che è stato dato a questa tragedia è il numero 7, ovvero il massimo della rovina. Ma siamo certi che non potrebbe avvenire anche di peggio? Siamo certi che tutte le numerose centrali nucleari ubicate in Paesi con bassa tecnologia, e controlli sommari, non possano innescare un nuovo incidente.
Ultimamente si parla della possibilità, con prove più certe, che la pandemia che interessa il Pianeta derivi da un incidente in una qualche area della Cina. Trattandosi di accuse e sospetti molto gravi, sono comunque necessarie prove inconfutabili.
A seguito dell’incidente nucleare morirono più di 50 persone per via dell’esplosione, ma le vittime, un numero con stime sommarie, a causa delle radiazioni furono molte migliaia. Dopo lo scoppio nucleare fu progettato un rifugio limitrofo di protezione nel 2019, quest’ultimo progetto ha lo scopo di contrastare la contaminazione per cercare di rimediare alla diffusione delle radiazioni. In questo progetto sono stati investiti circa 1,8 miliardi di dollari.
L’NSC oltre che ad essere utile per fermare la contaminazione è stato realizzato per diminuire il numero dei neutroni; per questa ragione Saveliev ha dichiarato che una futura esplosione sarebbe contenuta attraverso questa costruzione.
Sono passati tanti anni dall’esplosione di Chernobyl più precisamente 35, e ancora oggi la città non essendo abitata da nessuno è considerata una vera e propria città fantasma. Perciò secondo le previsioni e calcoli effettuati dagli scienziati anche se si verificherebbe una seconda esplosione nucleare per via dei troppi neutroni, sarà contenuta grazie all’NSC.
Per risolvere questo disastro ambientale l’Ucraina ha come obiettivo in futuro quello di rimuovere il combustibile nucleare e il resto dei detriti in un luogo specifico geologico. Nel mondo ci sarebbero molto luoghi dove eventualmente mettere tutte le scorie nucleari all’interno per tanto tempo, in maniera tale da eliminare superficialmente il problema. Nei prossimi mesi sarà rappresentato il progetto su come bisognerà attuarlo, ma ci vorrà ancora tanto tempo.