Un nuovo cratere gigante è stato scoperto nella tundra siberiana, in un’ampia zona in cui negli ultimi 7 anni ne sono già stati scoperti altri 8.
Profondo 30 metri e largo circa 20, il cratere è venuto alla luce grazie a una troupe televisiva che questa estate ha sorvolato l’area.
Ma perché sempre più spesso si formano queste voragini (sinkhole in inglese) nella tundra siberiana?
Il fenomeno è probabilmente correlato con i cambiamenti climatici.
Il suolo della tundra siberiana (la parte settentrionale della Siberia) è coperto da neve per molti mesi l’anno. Solo verso maggio comincia la fase del disgelo che si completa in giugno, ma già in settembre il termometro si porta stabilmente sotto gli zero gradi. La fase del gelo acuto, con temperature di molti gradi sotto lo zero, inizia in ottobre e si protrae fino ad aprile.
Il gelo, però, non interessa solo la superficie del terreno ma si insinua nelle sue profondità. Anzi, mentre la superficie gela e disgela a seconda del periodo stagionale, il sottosuolo, fino in qualche caso ad oltre 1000 metri di profondità, rimane permanentemente gelato. Questo strato di terreno congelato prende il nome di permafrost.
Con il riscaldamento climatico lo strato di terreno che gela e disgela seguendo il ciclo stagionale diventa sempre più profondo. Il terreno, scongelando, può liberare enormi quantità di metano che erano rimaste intrappolate per millenni. Questo rapidissimo svuotamento di gas presente nel sottosuolo, causa un cedimento del terreno, spesso un vero e proprio crollo, che forma un enorme buco profondo e largo diverse decine di metri.
Questa è la causa che gli scienziati ritengono più probabile del formarsi di queste voragini nella zona artica siberiana.
I sinkhole si possono formare anche in altri modi. In italiano il termine si può tradurre anche con dolina e le doline si formano principalmente in ambiente carsico. In Italia vi sono vari esempi, non solo nella zona del Carso, ma anche nel Centro e Sud Italia. I sinkhole sono presenti in tutti i continenti e la loro origine talvolta è causata dall’uomo (ad esempio nei pressi di pozzi petroliferi o altri giacimenti minerari), ma il motivo per cui si formano in Siberia è particolare e probabilmente unico, nonché preoccupante in quanto correlato al riscaldamento climatico.