Beirut è una città che rammenta una lunga guerra, una città che fu devastata. Ma ai giorni d’oggi Beirut è una città di business, molto ricca, che si è saputa rapidamente riprendere, che attrae investimenti, ma anche turismo, considerando il suo clima mitissimo per oltre 8 mesi all’anno.
Ma Beirut ha vissuto, nella giornata di ieri, 4 Agosto un disastro le cui cause sono in via di accertamento, e che ha devastato una parte della metropoli, che attualmente conta oltre 1,2 milioni di abitanti.
Beirut è stata scossa da due potenti esplosioni che hanno devastato parte della città, che hanno causato il ferimento di migliaia di persone. I filmati dei testimoni oculari, ampiamente condivisi sui social media, hanno mostrato una sezione dell’area portuale della città in fiamme prima che un’enorme esplosione inghiottisse i quartieri vicini.
La seconda esplosione ha abbattuto alcuni edifici, lasciando strade disseminate di vetri rotti e detriti. Il capo della sicurezza libanese, Abbas Ibrahim, attribuisce la causa a sostanze chimiche combustibili immagazzinate in un magazzino. Il primo ministro del Libano, Hassan Diab, ha dichiarato che i responsabili “pagheranno un prezzo” per il disastro.
Ma ci si domanda, come possano avvenire fatti del genere.