L’Estate 2020, con grande sorpresa, si sta candidando ad essere una delle meno calde ed estreme degli ultimi anni. Solo un anno fa, invece, a fine giugno ci fu un’ondata di caldo eccezionale, capace di portare delle temperature da record che hanno abbattuto alcuni primati che in qualche caso resistevano dal 1983.
L’ondata di caldo estremo del luglio 1983 fu di proporzioni davvero bibliche ed è forse la più intensa, assieme a quella di fine giugno 2019, che abbia mai colpito l’Italia e parte dell’Europa Centrale nel periodo coperto dalle misurazioni meteoclimatiche.
A quei tempi l’evento fu del tutto straordinario, perché in media le estati non erano così roventi come invece lo sono diventate successivamente. Ora tutto sembra essere quasi più normale, specie dopo l’estate più rovente di sempre, quella del 2003 con caldo persistente per oltre tre mesi.
Ci trovavamo all’incirca in questi stessi giorni di 37 anni fa ed era la fine della seconda decade del mese di luglio del 1983 quando una massa d’aria terribilmente calda, schiacciata dall’alta pressione di matrice nord-africana, investì l’Italia ad iniziare dalla Sardegna.
Sardegna sugli scudi
L’evento si verifico dopo un forte El Niño. A quell’epoca le ondate di calore non erano frequenti come avviene ora, ma potevano tuttavia assumere in qualche caso intensità estrema. Il caldo assunse connotati di assoluta eccezionalità in Sardegna, dove si raggiunsero valori termici davvero da capogiro.
A Capo San Lorenzo, sulla costa est, la temperatura subì un’impennata da +30°C del primissimo pomeriggio a +47°C in un paio d’ore. Nel Campidano (Sardara) si ebbero picchi di +47°C, così nelle zone più calde del sassarese (Chilivani) e nuorese (Ottana) fino a +48°C.
Il 22 luglio, forse la giornata più rovente, ad Alghero Fertilia furono misurati +41,8°C, a Cagliari Elmas +43,7°C e su Carloforte +39,2°C, tutti record assoluti. Sempre in Sardegna, nella stessa giornata le stazioni idrologiche di Sanluri e di Perdasdefogu raggiungevano ben +47,0 °C.
Caldo persistente, record anche in Italia
La calura durò due settimane, anche se si smorzò da inizio agosto: una persistenza davvero straordinaria con temperature mediamente sui +43/45°C nelle zone interne per le massime, e spesso non sotto i +30°C per le minime. Per quel periodo fu davvero eccezionale, non si era abituati come ora al caldo sahariano.
Nell’Isola vi furono i più disastrosi incendi con numerose vittime: proprio i +49°C di Tempio Pausania non furono omologati per la notevole vicinanza di un rogo. Oltre alla Sardegna, i maggiori effetti dell’ondata di calore si verificarono sulle regioni centro-settentrionali d’Italia, meno invece per quanto riguarda il Sud.
La calura afflisse molte regioni d’Italia, uno dei giorni più roventi fu il 26 luglio quando vennero misurati i seguenti record di temperatura massima assoluta: Firenze Peretola +42,6 °C, l’Osservatorio Ximeniano di Firenze +41,6°C, Arezzo San Fabiano +41,5 °C e Paganella +25,0°C.
Sarzana Luni con +36,4°C e Passo della Cisa con +31,8°C stabilivano invece i propri record mensili di luglio. A Roma Urbe si toccarono 40°C, così come a Pescara ed Ancona Falconara +40,5°C. Su Bologna il termometro si fermò a +39,6°C il 29 luglio.
Tra gli altri picchi, una citazione d’obbligo per gli oltre +38°C ad Udine, +37°C a Tarvisio, +32,4°C a Dobbiaco. A Bergamo Orio al Serio +39°C, a Milano Malpensa +37,0°C (neppure tanti, considerati i record del 2003), a Genova +35°C e a Torino Caselle +36.2°C.