Il pulviscolo sahariano, ampiamente conosciuto anche qui da noi, nei giorni scorsi è affluito massicciamente negli USA (attraversando l’Atlantico) ma come ben sappiamo può invadere facilmente anche l’Europa. Le influenze sul clima, esistono numerosi studi scientifici a corredo, possono essere notevoli.
Tra questi effetti, ne abbiamo parlato in altre occasioni, spicca l’inibizione dello sviluppo di uragani atlantici. L’invasione degli ultimi giorni, quindi, potrebbe rivelarsi molto importante perché stiamo parlando di un episodio straordinario per entità e diffusione. La lingua sahariana non solo ha attraversato l’Atlantico, ma è addirittura arrivata sul Golfo del Messico propagandosi all’America centrale e su parte dell’oceano Pacifico orientale.
Per studiare questi eventi, i satelliti NOAA in combinazione con una versione migliorata del modello NGAC per l’analisi delle concentrazioni di polvere e aerosol, sono in grado di mostrarci in dettaglio i movimenti di queste grandi masse di pulviscolo desertico. Allegheremo, giusto per darvi un’idea del fenomeno, il video proprio del NOAA che ci mostra l’espansione verso l’America centrale.
La massa d’aria, calda secca e polverosa, crea una barriera atmosferica eccezionale inibendo la formazione della convezione e quindi di quei processi potenzialmente ciclonici capaci di evolvere in uragani. L’elevata concentrazione di polvere sahariana limita lo sviluppo di cicloni tropicali nella Regione di sviluppo principale, o ovvero in quell’area in cui solitamente si formano gli uragani più potenti e pericolosi.
Comunque, per capirci, queste ondate di polvere sahariana già dalla primavera raggiungono solitamente i Caraibi, mentre man mano che si va avanti con la stagione possono espandersi sulla costa sud-orientale degli Stati Uniti.