Una massa gelida di notevolissima intensità ha raggiunto la Terra del Fuoco e Santa Cruz, nell’estremo sud dell’Argentina, con un finale di giugno eccezionalmente rigido e temperature minime che hanno infranto i record. Un’ondata di freddo di queste proporzioni mancava almeno dal 1995.
Il freddo estremo è iniziato giovedì 25 giugno, quando a Rio Grande la colonnina di mercurio si era spinta fino a -9,8°C. Il gelo si è poi intensificato, fino a presentare temperature di -14 gradi sabato 27 e addirittura -16°C lo scorso mercoledì 1° luglio.
Tralasciando il picco, questo evento di clima rigido è sorprendente per la sua persistenza. La sensazione termica è arrivata sino a -20°C. Nelle abitazioni, il problema più grosso tende ad essere il congelamento dei tubi e la fornitura di acqua, costringendo molti cittadini a tenere i rubinetti aperti.
Nel mare di Santa Cruz, le onde hanno lentamente raggiunto la costa, congelandosi e formando cumuli di ghiaccio. Nello Stretto di Beagle, che collega l’Oceano Atlantico al Pacifico, c’è un movimento insolito nell’acqua, parzialmente congelato con piccoli pezzi di ghiaccio galleggiante.
Il freddo resta importante, anche se in lieve graduale attenuazione. All’inizio della prossima settimana, con le previsioni del vento da nord, le temperature rimarranno su livelli bassi, ma più normali per la stagione, regalando un assaggio di clima un po’ più mite per la regione.