Siamo nel cuore dell’estate 2020, una stagione che mostra tutte le grandi difficoltà che evidenziamo da tempo e che si tramutano con clima fin troppo fresco. Si era ormai abituati alle affermazioni durature dell’anticiclone africano, ma quest’anno non sta accadendo.
Al contrario, le correnti fresche riescono a spingersi facilmente fino alle nostre latitudini, perché nemmeno l’anticiclone delle Azzorre riesce a porre una solida protezione. Questo dovrebbe essere il periodo statisticamente più caldo dell’anno e l’invece l’estate è andata ancor più in affanno.
Nell’ultima settimana si è avuto così un pesante break, proprio per l’intrusione di un vortice freddo tra l’Italia e la Penisola Balcanica. Un attivo flusso di correnti fresche d’estrazione nordica, a sostegno del vortice, ha cacciato via le alte pressioni e l’aria calda da gran parte dell’Europa.
Come mostra la mappa, riferita al periodo fra il 14 e il 20 luglio, prevalgono tonalità azzurre a significare un clima molto fresco con temperature più basse della norma. A risentire di questo tipo di anomalie sono state soprattutto le aree meridionali del Continente Europeo.
I Balcani e l’Italia Centro-Meridionale sono state l’obiettivo principale dell’afflusso fresco e instabile. Si sono registrati scarti termici settimanali anche di 4-5 gradi in meno rispetto ai valori tipici del periodo. Il fresco ha prevalso però su gran parte del Continente, da ovest verso est, anche alle medie latitudini.
Fa eccezione solo la fascia settentrionale del Continente, con lievi anomalie positive principalmente sull’area baltica. Il caldo poi appare relegato tra Portogallo e parte della Spagna, uniche aree che hanno risentito e continuato a risentire di avvezioni calde legate all’anticiclone africano.
Luglio non mostra alcuna accelerazione d’estate verso la fase di maturità, nonostante temporanee fasi di riscaldamento sulla fascia mediterranea. Per meglio dire, non ci sono le condizioni per importanti e durature espansioni dell’anticiclone africano in Europa e sul Mediterraneo.