Non è l’estate che ci si aspettava, almeno sino a questo momento. Il caldo estivo quest’anno non è di casa in Europa, dove non riesce ad attecchire in barba alle più accreditate previsioni stagionali che mostravano una stagione potenzialmente rovente.
Giugno è stato capriccioso e ci poteva stare, ma adesso anche luglio non vede alcuna accelerazione d’estate. Per meglio dire, non ci sono le condizioni per importanti espansioni dell’anticiclone africano in Europa e sul Mediterraneo.
Negli ultimi anni siamo sempre stati abituati a vedere le grandi performance dell’anticiclone africano, capaci di portare fasi caldissime. Ricordiamo che sono le espansioni dell’anticiclone africano a traghettare l’aria rovente sul Mediterraneo, ma anche sempre più di frequente anche sul Centro-Nord Europa.
Il clima dell’ultima settimana ha visto prevalere temperature inferiori alla norma su una larga parte dell’Europa. Le correnti fresche continuano ad essere protagoniste, stante la presenza di una depressione centrata sulla Penisola Scandinava, alimentata da contributi d’aria artica.
Solamente sul comparto mediterraneo notiamo temperature più in linea con quelle tipiche estive, anche perché da queste parti si risente di qualche transitoria rimonta dell’anticiclone subtropicale. Sulla stessa Italia notiamo temperature pressoché nella norma, con lievi scarti negativi in Val Padana e zone adriatiche.
Su Spagna e Portogallo si è fatto maggiormente sentire un po’ di caldo africano, anche se certo non è quello di altre annate. Le ondate di calore sono molto timide e per ora quest’estate sembra simile a quelle che si avevano più di frequente alcuni decenni orsono, specie negli anni ‘70/’80.
In quei periodi era l’anticiclone delle Azzorre a dominare, con l’anticiclone africano relegato al ruolo di semplice comparsa. Ora i ruoli si sono invertiti, o almeno così vediamo in questa prima parte d’estate 2020. Ma c’è una seconda parte ancora tutta da scrivere.