Sarebbero oltre 160 le vittime dell’enorme frana che si è staccata nello stato del Myanmar, andando a travolgere un nutrito gruppo di minatori intenti a lavorare in una miniera di giada. Oltre ai morti, si contano anche decine di feriti e purtroppo figurano anche tanti dispersi. Il bilancio è pertanto provvisorio.
La frana sarebbe stata innescata dalle intense piogge che negli ultimi giorni si stanno abbattendo sul golfo del Bengala, favorite dal monsone che soffia dall’Oceano Indiano. Lo stesso maltempo, che persiste tuttora, complica le ricerche che sono state sospese provvisoriamente in attesa di un miglioramento del meteo.
Il filmato mostra in tutta la sua crudezza le proporzioni imponenti della frana, che va a provocare una grande ondata dell’acqua presente nella cava sottostante. La strage è avvenuta, complice la stagione delle piogge, ma anche il disastro ambientale cui l’area è sottoposta da anni.
I lavoratori non hanno avuto scampo, rimanendo intrappolati nel crollo della poderosa ondata di fango, acqua e sassi. La catastrofe si è verificata attorno alle 8 del mattino ora locale del 2 luglio, nella cava a ridosso del villaggio di Sate Mu, dove gli operai raccoglievano le pietre del materiale di scavo.
Purtroppo non è la prima volta che si verificano stragi di questa entità. Nel 2015 una frana aveva già sommerso oltre cento persone che vivevano su una discarica e nel 2018 un’altra ne aveva sepolte altre 15. Solo lo scorso 23 giugno c’era stata un’altra frana nella vicina cava di Seng Tawng con due morti.