Iniziano ad arrivare buone notizie sul fronte della diffusione del contagio del coronavirus, che inizia a mostrare segnali di discesa quale conseguenza del lockdown applicato da ormai un mese. Non manca la preoccupazione su quelle che possono essere le prospettive delle prossime settimane e mesi.
Si prevede infatti un percorso ancora lungo, prima di poter sconfiggere il virus. Il timore, per molti, è che possano esservi nuove armi a favore del virus per potersi mantenere attivo, sebbene da alcune ricerche il clima più caldo e umido estivo dovrebbe contrastare l’epidemia.
Nei prossimi mesi faremo inoltre un uso sempre più massivo dei condizionatori d’aria con l’arrivo del grande caldo. C’è dibattito sul fatto che il virus possa essere messo in circolo dagli impianti di areazione e climatizzazione.
Un’altra preoccupazione con i primi caldi è legata alla comparsa delle zanzare e più di qualcuno si chiede se la loro presenza possa portare rischi sul fronte del coronavirus. Anche su questo fronte non ci sono prove scientifiche definitive, ma gli esperti rassicurano su quelli che possono essere i pericoli con quest’insetto.
La zanzara può trasmettere alcuni virus, fra cui quelli della dengue e della febbre gialla, senza trascurare la loro capacità di diffondere benissimo alcuni parassiti come quello della malaria. Altri virus non riescono a sopravvivere nelle zanzare o infettarle, come quello dell’HIV o di Ebola.
A oggi non ci sono elementi per sostenere che con l’attuale coronavirus le cose dovrebbero andare diversamente. Il virus ha una storia piuttosto recente e non sembra esposto a particolari mutazioni, che potrebbero consentirgli di infettare le zanzare.
Il coronavirus si concentra inoltre nelle vie più profonde del nostro sistema respiratorio, mentre è relativamente meno presente nel sangue. Anche se con un prelievo una zanzara ottenesse una quantità di sangue con un’alta carica virale, questo non implicherebbe una sua infezione.
Al momento non vi è da preoccuparsi e la principale fonte di contagio si realizza per via respiratoria, attraverso contatti ristretti con persone infette, oppure ancora tramite un contatto con superfici contaminate dal virus. Per questo una delle principali raccomandazioni riguarda l’igiene delle mani.
Il virus si diffonde infatti tramite le minuscole goccioline di saliva (droplet) che vengono emesse anche solo parlando o respirando, senza necessariamente dover starnutire. Il contatto diretto con le secrezioni respiratorie sembra essere, in queste situazioni, la principale via di trasmissione.