Ormai tutti siamo tappati in casa (questa è Milano, dal nostro ufficio, dove sono da solo), ci siamo svegliati come se fossimo in un brutto sogno. Ma è la realtà determinata dalla orma diffusa paura di contrarre il coronavirus. Tutta Italia segue le disposizioni decise dal Governo italiano.
Anche voi che vedrete questo video, o parte di esso, vivete una situazione inimmaginabile, da fantascienza.
L‘Italia vive uno dei giorni più tristi del Dopo Guerra, tutti italiani siamo coinvolti in questa brutta situazione per debellare il rischio di contagio, di intasamento degli ospedali. Ringraziamo tutti coloro che lottano in prima linea, inoltre grazie alle forze dell’ordine che lavorano per tutti noi.
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Il motivo di questa diretta è mostrare che nonostante tutto siamo vivi, che l’Italia è viva, che abbiamo reagito al Coronavirus. Che ci stiamo adattando alla situazione. Qui a Milano viviamo tutto il mese in ciò che da oggi succede in tutta Italia.
Restate a casa, è quello che ci chiedono, ed anche noi lo facciamo. In Studio c’è solo una persona, tutti al lavoro a distanza, in quello che è chiamato smart working. Un termine che è entrato senza volerlo nelle nostre giornate.
I ragazzi che studiano in remoto, gli insegnanti che con strumenti ancora poco idoneo, cercano di allestire lezioni a distanza. Tra noi ci sono dei docenti che in questi giorni svolgono un lavoro immane. Può apparire semplice, ma non lo è seguire decine e decine di studenti a distanza. Modificare il sistema di lavoro, improvvisarsi youtuber.