Sì, dobbiamo stare a casa. A prescindere dalle interpretazioni dell’ultimo decreto datato 11 marzo, sul quale c’è ancora un ampio dibattito per tutta una serie di motivi, il forte invito è quello di rimanere a casa.

2 settimane, per ora, che serviranno per dare una risposta concreta all’emergenza sanitaria che sta investendo la nostra amata Italia. Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile, un nemico che mai e poi avremmo pensato di dover affrontare. Molti, a ragione, lo paragonano a un film horror. Però riflettiamo tutti insieme, la salute è un bene troppo prezioso per metterlo a rischio. Anzi, a dirla tutta è il bene più prezioso che possa esistere.
Sappiamo bene quanto sia complessa la situazione. C’è chi, come noi, ha la fortuna di poter svolgere il proprio lavoro da casa ed è grazie al costante progresso tecnologico dell’era moderna. Ma siamo consapevoli del fatto che tantissimi italiani non potranno esimersi dall’andare a lavoro. Le attività essenziali continueranno a sostenerci ed è proprio da chi in questi momenti vorrebbe magari stare a casa che dobbiamo prendere la forza per andare avanti.
Ce la faremo, perché ce la faremo. Ne usciremo, più forti di prima. Ne usciremo temprati nell’anima, perché in questo periodo avremo una grande opportunità: quella di rivalutare i rapporti personali. Avremo la possibilità di stare insieme ai nostri cari, alle persone che vogliamo bene, a tutte quelle persone che questa vita frenetica non ci consente di apprezzare a dovere.
Riusciremo a dare un valore al tempo, quel tempo che sino a ieri non sapevamo più cosa fosse. Ci sarà il tempo per stare uniti, ci sarà il tempo per riflettere, ci sarà il tempo per lavorare, ci sarà il tempo per studiare. Ci sarà il tempo per fare tutte quelle cose che sino a qualche giorno fa non riuscivamo a fare per mancanza di tempo. Ecco, il tempo, ciò che non avevamo più e che ora riprenderemo ad apprezzare.